Prende il via il restauro del Ninfeo,
al centro del complesso museale di Villa Giulia a Roma, che
grazie a una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato
all'inizio del prossimo anno dovrebbe recuperare la sua
vocazione di primo "teatro d'acque" di Roma e cuore dei giardini
voluti da Papa Giulio III per la sua residenza.
Il via al restauro, promosso dal Museo Nazionale Etrusco di
Villa Giulia a Roma e Sphere Italia, società attiva nel
packaging, è stato annunciato l'11 ottobre in un incontro con il
top management dello sponsor privato e dalla direttrice del
museo che custodisce capolavori dell'arte etrusca quali il
Sepolcro degli sposi, Luana Toniolo. "Questo intervento
permetterà non solo di restituire al Ninfeo di Villa Giulia il
suo splendore fatto di marmi policromi, ormai nascosti da una
patina grigia, ma consentirà anche di riattivare le fontane con
le statue dell'Arno e del Tevere al secondo livello" del
complesso cinquecentesco creato dall'architetto e scultore
Bartolomeo Ammannati. "Abbiamo visto che è possibile la
rifunzionalizzazione delle antiche tubature e quindi
restituiremo l'acqua al Ninfeo" sottolinea la direttrice del
museo.
Ma c'è di più. Per la prima volta verrà finanziata anche la
manutenzione programmata del Ninfeo per i prossimi quattro anni.
"Questo della manutenzione è un elemento che forse fa meno
notizia, ma mantenere in buona salute un monumento è ciò che
consente di non tornare in un breve periodo alla situazione
precedente" osserva Toniolo.
L'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio,
componente del Comitato sostenibilità di Sphere Italia, mette
l'accento proprio su questo: "In Italia - dice - la manutenzione
si fa solo quando qualcosa cade a pezzi. Questo progetto
potrebbe inaugurare una best practice". Gli fa eco Virginia
Raggi, l'ex sindaca di Roma che del Comitato sostenibilità è
presidente: "Questa iniziativa è una tappa del percorso che
vuole portare questa società ad essere protagonista della
sostenibilità, che non è solo ambientale ma anche sociale. Per
cui parte degli utili che un'azienda ottiene vanno reinvestiti
per progetti a vantaggio della comunità".
A inaugurare il restauro è arrivato dalla Francia anche il
Ceo del gruppo John Persenda che ricorda ancora "con grande
emozione" quando vide per la prima volta cinquant'anni fa le
opere d'arte contenute nel complesso. "Per la società è un
privilegio aiutare questo museo" dice. Del resto, come ricorda
l'amministratore delegato di Sphere Italia Adriano Meloni, un
valido sostegno a queste iniziative di mecenatismo è costituito
dall'Art bonus, "grazie al quale siamo felici di aver accolto la
proposta di poter sostenere il restauro del complesso del Ninfeo
e delle sue fontane, dando nuova vita a un bene culturale
esempio del Rinascimento italiano".
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