"Se dobbiamo combattere il bullismo a
scuola e insegnare il peso delle parole ai ragazzi non possiamo
non condannare il peso delle parole di un docente, Raimo, contro
il ministro e l'istituzione che rappresenta. È bullismo contro
il ministro la presa di posizione di chi, in nome della libertà
di espressione, giustifica la maleducazione e la violenza
verbale che nulla hanno a che fare con la libertà di
espressione. Stiamo assistendo a una forma di bullismo contro le
istituzioni. La scuola non può avere due pesi e due misure, se
avversiamo i ragazzi bulli dobbiamo avversare anche il bullismo
degli adulti". Così la dirigente scolastica del liceo Montessori
di Roma, Anna Maria De Luca sul caso di Christian Raimo, il
docente sospeso per tre mesi dall'insegnamento con lo stipendio
dimezzato per le parole rivolte al ministro dell'Istruzione,
Giuseppe Valditara
"Nel linguaggio conta anche la forma, non solo il contenuto.
Trovo disonesto - aggiunge la dirigente scolastica -
disconoscere che il diritto di manifestare il proprio pensiero
possa andare oltre i tre limiti della verità, della pertinenza e
della continenza. Stiamo dando ai nostri ragazzi un messaggio
pericoloso: se in Italia offendere in quel modo un ministro è
lecito per un docente, come possiamo pretendere di spiegare ai
ragazzi che non è lecito offendere i docenti? È pericoloso quel
che sta accadendo. Vorrei chiedere a chi sta firmando a favore
di Raimo, avallando il diritto di offendere, di mettersi una
mano sulla coscienza e di assumersi la responsabilità di come
spiegare ai ragazzi una tale assurdità. Non condividere la
posizione di un'altra persona non ci dà il diritto di offendere.
A scuola si dovrebbe imparare questo principio base della
civiltà. Un principio che i docenti devono affermare e non
disconoscere. Raimo è un docente che ha scritto per anni su
giornali di estrema sinistra e quindi conosce bene le regole del
diritto di cronaca. Se ha deciso di infrangerle è gusto che se
ne assuma la responsabilità", ha concluso De Luca.
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