Per quattro giorni migliaia di
giovani hanno lavorato come veri "diplomatici", divisi in
commissioni sui temi dell'Agenda Onu e rappresentando, ognuno di
loro, uno Stato membro dell'Assemblea generale delle Nazioni
Unite.
Oggi, al Teatro Brancaccio, centinaia di giovani hanno
presentato, in perfetto inglese, le risoluzioni elaborate
all'interno delle commissioni, come se partecipassero a una
reale plenary session nel Palazzo di Vetro.
"Il filo conduttore di questa edizione di Imun è: potenziare la
felicità, cultura ed empatia per una umanità rinnovata, perché
solo attraverso la cultura e una intelligenza emotiva collettiva
possiamo rendere questo mondo un posto migliore dove vivere.
Ognuno di voi, ragazze e ragazzi, può costruire un tassello di
questo percorso", ha detto Giordano Lorefice, uno dei fondatori
di United Network Italia e rappresentante di Leonardo Educazione
Formazione Lavoro.
I temi discussi dai ragazzi nelle commissioni hanno
riguardato scottanti problemi globali: norme severe contro i
crimini di guerra legati alla violenza di genere; le disparità
sociali e etniche, di genere e economiche, persino linguistiche;
i crimini giovanili e le politiche di prevenzione e
riabilitazione; la protezione dei rifugiati e lo stop alle armi
nucleari; l'aiuto alle popolazioni colpite da radiazioni
atomiche; l'emergenza climatica, la biodiversità e lo
sfruttamento sostenibile delle risorse.
A chiudere la cerimonie, le bandiere di tutto il mondo che
hanno sfilato nel teatro, come auspicio della pace globale.
Al Brancaccio sono intervenuti vari ospiti, tra i quali Antonio
Stango, presidente Fidu, Federazione Italiana Diritti Umani e
Andrea Pecoraro, cha da Imun sta ora rappresentando i giovani
italiani presso le Nazioni Unite. E, special guest, Aka7even, il
cantante che ha partecipato anche a Sanremo, accolto con
entusiasmo dai ragazzi.
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