"Vogliamo che, come i tanti Giubilei
che sono ricordati nei secoli, questo sia ricordato per il segno
positivo che ha lasciato alla città. Rispetto ai tempi delle
opere stiamo andando avanti, siamo nei cronoprogrammi, siamo
molto fiduciosi, Anzi: questo sarà uno dei pochi Giubilei dove
le opere sono state finite prima". Così il sindaco di Roma
Roberto Gualtieri in occasione della presentazione in
Campidoglio del libro 'Roma 2025 - Il Giubileo' pubblicato da
Repubblica.
"Se guardiamo alla storia dei Giubilei - ha aggiunto - quasi
tutte le opere famose sono state fatte sempre durante o dopo. In
questo, invece, riusciremo ad avere molte opere pronte per
l'apertura della Porta Santa - ha osservato il sindaco -
nonostante la partenza ritardata dalle note vicende della
politica nazionale. Gli interventi hanno cercato di dare un
segno, anche nel segno dell'ambizione. Nella storia le opere
hanno sempre accompagnato il Giubileo, e hanno cambiato la città
dandogli una impronta straordinaria. Piazza Pia ha sia funzione
pratica ma crea anche una grande piazza per i grandi eventi,
perché ci siamo resi conto che questo grande spazio da 150 mila
persone non dovevamo andarlo a cercare lontano ma ce l'avevamo
già".
"Ora torniamo nell'ordinarietà del rapporto tra Roma e il
Giubileo, stanno arrivando a definizione, e sono state fissate
le date di inaugurazione dei cantieri. Dire ancora 'i cantieri,
i cantieri'... Ma i cantieri stanno per chiudere, ci auguriamo,
e Roma dopo un anno e mezzo tornerà vivibile per quanto è
fattibile che Roma lo sia", ha detto il delegato del Papa al
Giubileo mons. Rino Fisichella. "Questo Giubileo non si
caratterizza solo per le opere fatte ma anche delle opere
scoperte, che sono state di ordine mondiale - ha aggiunto - come
il Patriarchium di piazza San Giovanni, dove speriamo che un
giorno potremo mettere in luce quello che oggi è sotterrato. A
Piazza Pia lo stesso, avevamo solo i testi che ne parlavano".
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