Gioventù Nazionale Roma denuncia
quelle che definisce "le scelte scellerate dell'amministrazione
capitolina guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, che sembra
voler trasformare la città eterna in un semplice parco giochi
per turisti, ignorando le esigenze e i diritti di chi Roma la
vive quotidianamente".
"La recente installazione provvisoria - dice Francesco
Todde
presidente di gioventù nazionale - di una passerella di metallo
davanti alla Fontana di Trevi, simbolo iconico della città e
patrimonio mondiale, rappresenta l'ennesimo sfregio alla
bellezza e alla storia di Roma. Un'installazione che non
valorizza l'opera, ma la riduce a uno sfondo per fotografie
turistiche, privandola della sua dimensione di luogo vivo e
vissuto dai romani. Tra i molteplici ritardi nella chiusura dei
cantieri per il Giubileo, ci chiediamo quando la Fontana di
Trevi verrà restituita integralmente alla città.
Il sindaco, invece di rispondere al caos che ogni giorno si
verifica nell'area della Fontana di Trevi con misure concrete
per tutelare i cittadini, paventa l'introduzione di biglietti di
ingresso o ipotesi di prenotazione per accedere ai monumenti.
Questi provvedimenti, sommati alle ZTL sempre più estese e a
politiche urbanistiche mirate esclusivamente al turismo,
rischiano di rendere la città sempre più esclusiva e meno
accessibile per chi ci vive.
Come Gioventù Nazionale Roma, respingiamo l'idea che il cuore
della città debba essere trasformato in una mera attrazione
turistica, privando i romani della possibilità di godere
liberamente dei propri spazi e della propria storia. Roma è
prima di tutto dei suoi cittadini, che hanno il diritto di
viverla e respirarla ogni giorno, senza restrizioni o ulteriori
barriere economiche.
Lanciamo oggi la nostra "monetina" simbolica, con il desiderio
di tornare a vivere Roma da veri romani. Chiediamo al sindaco
Gualtieri e alla sua giunta di fermarsi e ascoltare la voce di
chi questa città la abita e la ama. Non permetteremo che Roma
diventi un luogo elitario, accessibile solo ai turisti e ai
pochi privilegiati", conclude.
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