"Vogliamo una università aperta,
generosa, fiduciosa, efficace, efficiente, flessibile,
internazionalizzata, che si prenda cura dello studente". Con
queste parole Giovanni Cannata, rettore dell'ateneo telematico
Mercatorum, ha chiuso la sua prolusione in occasione
dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università.
L'ateneo nel tempo ha ospitato 110 mila studenti ed oggi ne
conta 62 mila. Il loro profilo - ha spiegato il rettore - è
eterogeneo: oltre un terzo ha tra i 18 e i 25 anni, un altro
terzo fino a 34 anni di età: "insomma è una università giovane,
una università per il paese". Sono 260 i docenti a contratto,
142 le unità di personale tecnico e amministrativo, 160 i
docenti di ruolo. Il rettore ha ringraziato la ministra Bernini
per aver aperto "un faticoso tavolo di confronto" sulla
didattica a distanza che si è concluso con il recente decreto
sulle telematiche.
La cerimonia si è tenuta nella Galleria del Cardinale di
Palazzo Colonna, ed è stata aperta da Luciano Violante,
presidente di Multiversity, Fabio Vaccarono, CEO di Multiversity
e presidente dell'Universitas Mercatorum, e Andrea Prete,
presidente di Unioncamere. Il Premio Nobel Ouided Bouchamaoui ha
svolto la Lectio Magistralis dal titolo "Formazione, economia e
istituzioni per la stabilità e la pace nel bacino del
Mediterraneo".
Fabio Vaccarono, Ceo di Multiversity e presidente
dell'Universitas Mercatorum ha richiamato l'importanza delle
trasformazioni in atto nel mondo dell'istruzione e ribadito la
missione centrale dell'Ateneo "Il digitale e, soprattutto
l'avvento dell'intelligenza artificiale hanno cambiato
radicalmente il modo di apprendere nuove competenze e questa
tecnologia sta ridisegnando il mondo dell'istruzione, garantendo
pari opportunità di apprendimento affinché nessuno sia lasciato
indietro. L'Universitas Mercatorum, si pone come un ponte tra
innovazione e tradizione, tra imprese e studenti, con
l'obiettivo di costruire una società più equa e competitiva a
livello globale".
Ha concluso la cerimonia Ouided Bouchamaoui, imprenditrice
Tunisina e Premio Nobel per la Pace 2015. "L'istruzione e il
dialogo - ha detto - siano strumenti fondamentali per plasmare
il futuro del Mediterraneo e le università devono adattarsi per
rispondere alle sfide del nostro tempo. Le università digitali
trascendono i confini, riunendo studenti, educatori e
ricercatori provenienti da tutto il Paese, offrendo
un'istruzione accessibile e di alta qualità online".
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