Sono circa 3500 i controlli eseguiti
dalla Polizia Locale di Roma Capitale sulle attività ricettive
(alberghi e tutte le tipologie di strutture extralberghiere) nel
corso del 2024: emerse circa 1200 violazioni, rilevando un
numero di strutture completamente abusive, cioè senza alcun
titolo ad esercitare o con con titoli difformi, di poco
superiore a 250.
Le verifiche, partite a pieno ritmo da metà febbraio, quando per
volere del comandante generale Mario De Sclavis, in accordo con
l'assessorato al Turismo di Roma Capitale, è stato ricostituito
un reparto di coordinamento dei controlli sul territorio per la
tutela del turismo nonché a contrasto dei fenomeni di evasione
del contributo di soggiorno, sono state svolte dall'apposito
reparto congiuntamente ai settori di polizia amministrativa dei
gruppi territoriali.
Tra le violazioni più frequenti, oltre alle difformità dei
titoli autorizzativi, ci sono l'aumento della capacità
ricettiva, irregolarità in materia di sicurezza come mancanza
percorsi anti incendio, assenza della tabella tariffe e altre
anomalie di tipo amministrativo o edilizio.
Parallelamente alle verifiche amministrative sui titoli e sul
rispetto delle regole inerenti lo svolgimento dell'attività
alberghiera e extralberghiera, la polizia locale esegue i
controlli circa la regolarità della gestione del contributo di
soggiorno: sono più di 230 le strutture trovate non in regola
con il versamento o con la dovuta comunicazione dell'imposta e
oltre 500 che sono tuttora in fase di accertamento.
Grazie a tali verifiche svolte dagli agenti, si é potuto già
recuperare oltre 1 milione e 600mila euro di contributo, versato
appunto dai gestori a seguito ai controlli dei caschi bianchi.
Nei confronti dei titolari che, invece, dopo le verifiche, non
hanno ottemperato a mettersi il regola con versamento dovuto,
sono state avviate le procedure con le dovute comunicazioni di
ipotesi di danno erariale alla Corte dei Conti.
Una ventina invece i gestori per i quali sono già partite le
denunce, ad esito dell'accertata mancata comunicazione
obbligatoria all'Autorità di pubblica sicurezza dei dati
inerenti gli ospiti secondo quanto stabilito dalla legge.
Tuttora al vaglio la posizione di altri 30 titolari di attività
per gli stessi motivi.
Tra le zone maggiormente colpite dai fenomeni di abusivismo
nel settore delle attività ricettive, il I Municipio, in
particolare nelle aree a maggiore richiamo turistico, quali
Trastevere, Prati, Rione Monti, oltre al Centro Storico, ma
anche diversi quartieri nel II e XIII Municipio, nonché Ostia e
il litorale romano.
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