Favorire il recupero di immobili
dismessi in aree rurali, destinandoli a usi abitativi, sociali,
turistici, o anche per asili nido. Questa la proposta di legge
"Recupero mediante cambio d'uso di unità immobiliari in aree
rurali", presentata dalla consigliera regionale del Lazio, Micol
Grasselli del gruppo Fratelli d'Italia e dal consigliere Orlando
Tripodi di Forza Italia, alla presenza del presidente della
Regione Lazio Francesco Rocca e all'assessore all'urbanistica
Pasquale Ciacciarelli. L'obiettivo della proposta è quello di
snellire le procedure e semplificare il riuso di questi immobili
e promuovere interventi sostenibili. L'iniziativa. è stato
spiegato, rappresenta un passo importante per la
rivitalizzazione delle aree rurali, senza comportare oneri
finanziari per il bilancio regionale.
L'articolo 1 della legge, che dovrà iniziare l'iter
legislativo in Consiglio, stabilisce che la legge ha come
finalità la riduzione delle emissioni di gas serra e un
miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici. Promuove
il recupero di unità immobiliari non più in connessione
funzionale con un'azienda agricola, permettendo il loro riuso
per funzioni residenziali, turistiche, sportive,
socio-assistenziali o per asili nido, contribuendo al
risanamento di aree rurali in condizioni di disagio sociale ed
economico.
Gli articoli 6 e 7 definiscono gli obblighi di destinazione e
le possibili deroghe. I locali recuperati non possono modificare
la loro destinazione d'uso per dieci anni, ma si possono
derogare alcune prescrizioni edilizie a patto di rispettare le
normative igienico-sanitarie. Sono esclusi i recuperi in aree
vincolate a parchi o riserve naturali o a sottoposte a vincolo
per dissesto idrogeologico.
La proposta di legge sul recupero delle unità immobiliari in
aree rurali, non più legate ad attività agricole, mira a
incentivare la riqualificazione edilizia e a stimolare la
rivitalizzazione di zone rurali degradate. L'intervento si
propone di promuovere la sostenibilità energetica e migliorare
la qualità della vita nelle aree rurali. Garantisce inoltre che
gli interventi siano controllati e rispettosi dell'ambiente, con
un monitoraggio continuo per valutare gli effetti sulla natura e
le aree vulnerabili.
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