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Centro rieducativo persone maltrattanti, nel 2024 anche 22 donne

Centro rieducativo persone maltrattanti, nel 2024 anche 22 donne

San Benedetto, 53 hanno contattato la struttura, percorso per 35

SAN BENEDETTO DEL TRONTOÌ, 13 gennaio 2025, 14:24

Redazione ANSA

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Violenze su rivali in amore (36%), su partner ed ex partner (23%), su anziani di cui si sarebbero dovute prendere cura (18%), su figli (14%) o sui genitori per insofferenza relazionale (9%). Sono le condotte che hanno portato 22 donne su 35 persone complessive, nel 2024, a frequentare corsi al Centro rieducativo persone maltrattanti (C.Ri.Pe.M.) a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) ideato dalla psicoterapeuta Antonella Baiocchi, che ne è responsabile, sulla base del concetto della "bidirezionalità della violenza", senza distinzione di sesso.
    Durante lo scorso anno si sono rivolte al Centro 53 persone maltrattanti: 35 su 53 hanno poi effettuato il corso rieducativo, tra cui 22 donne e 13 uomini. La gran parte delle persone era di nazionalità italiana, proveniente soprattutto dal Centro Italia (il 74% da Marche, Abruzzo, Lazio). La regione più rappresentata: le Marche, col 61% degli uomini e 23% delle donne. Tra le 22 donne, il 59% si è sottoposto a un percorso di ristrutturazione perché obbligate dalla magistratura per l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Il 77% aveva un'età compresa tra i 40 e i 59 anni. Il 23% ha agito solo con violenza psicologica, il 77% anche con violenza fisica.
    Le cifre sono contenuti nel Report del primo anno di lavoro del Centro gestito da Baiocchi. "Il Report mette in luce che la violenza non ha genere, ma è una questione di cultura tossica appartenente a tutte le persone, anche donne; che anche gli uomini possono essere vittime di donne violente", commenta Baiocchi che invita ad aprire altri Centri antiviolenza affinché "non ci siano più vittime di Serie A (le donne) e vittime di Serie B (gli uomini), aprendoci a una concezione bidirezionale della violenza, - conclude - inclusiva di tutti i generi, che permetta di tutelare tutte le vittime, anche di genere maschile e riabilitare tutti i carnefici, anche di genere femminile".
   
   

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