I tecnici di Castalia sono in
attesa del via libera da parte dell'Enac, l'ente nazionale di
aviazione civile, per far alzare l'aerostato che comincerà a
monitorare la presenza di idrocarburi in mare dopo lo
sversamento di greggio avvenuto domenica.
"Siamo vicini all'aeroporto - ha spiegato Stefano Casu di
Cstalia - e per levarsi in volo anche a 120 metri di altezza
dobbiamo avere il via libera dall'Enac".
L'aerostato è munito di 4 telecamere, una delle quali a raggi
infrarossi, che possono coprire circa 3 miglia marine da
un'altezza di 120 metri. Le immagini catturate dalle telecamere
vengono inviate direttamente alla centrale operativa del centro
di coordinamento ambiente del Ministero oltre che alla cabina di
regia locale. L'aerostato opererà anche di notte rilevando la
differenza di temperatura tra l'acqua e il greggio. In tutto,
Castalia impiega tre tecnici per la piena operatività
dell'aerostato che, al momento, è operativo ma ancora a terra in
attesa delle necessarie autorizzazioni.
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