"Non è
accettabile qualunque piano industriale che prevede esuberi".
Così il segretario della Fiom Cgil di Genova Antonio Caminito
sul piano industriale di Piaggio Aerospace. "La Cgil non è
disponibile ad aprire nessuna nuova discussione che non abbia la
conferma delle linee del precedente piano", dice Caminito.
Un piano di cessioni ed esuberi che l'azienda "ha
giustificato per i costi elevati dello sviluppo dei nuovi
prodotti". Il piano lascia a casa "132 lavoratori ora in cassa
integrazione e traccia un futuro incerto per coloro che lavorano
alla produzione motori, 350, e alla manutenzione dei mezzi
civili, 90, che uniti a quelli che devono passare a Laerh che ha
acquisito alcune lavorazioni di Piaggio, complessivamente sono
650 su circa 1300".
Per la Fim Cisl "servono garanzie concrete affinché non ci
sia un ridimensionamento di Piaggio e serve un impegno per quei
dipendenti in cassa integrazione che non hanno prospettive",
dice Alessandro Vella.
"Grande preoccupazione" esprime la Uilm con Antonio Apa. "Per
noi vale il paino del 2014, nessun lavoratore può essere
lasciato per strada. Il piano è nebuloso, non è chiaro quale sia
l'impegno del Governo vista anche la golden power che esercita
su Piaggio".
"Quel documento per noi non ha alcun valore perché l'azienda
si rimangia le promesse fatte anche un mese fa quando sosteneva
di salvare settori e personale così come prevedeva il piano
presentato due anni fa alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri", dice il segretario provinciale della Fiom di Savona,
Andrea Mandraccia. "Tutto resta sospeso in attesa di un nuovo
incontro alla presidenza del Consiglio dei Ministri".
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