Firme "con tratto infantile" o "pasticciate", figure assemblate "senza alcuna competenza in materia", tele invecchiate "in maniera maldestra". Sono durissimi i giudizi della consulenza della professoressa Isabella Quattrocchi, l'esperta nominata dalla Procura di Genova per la consulenza sulle 21 opere attribuite ad Amedeo Modigliani e sequestrate lo scorso luglio. E ancora, come scritto anche dalle due esperte scientifiche Marie-Pierre Etcheverry e Tiziana Mazzoni (sempre nominate dalla procura), in alcuni casi i "pigmenti non sono compatibili con la palette di Modigliani ma sono databili a dopo la seconda guerra mondiale". Molti dei dipinti sequestrati sono ricoperti con un pannello di "carton plum" per "non svelare i trucchi della realizzazione, volendo farlo passare per un dipinto d'epoca. In altri casi il tratto analizzato e quello di un "dilettante, privo di qualsiasi vena artistica su supporto in tela già preparata, di tipo commerciale, tirata su un telaio di tipo seriale con una traversa e nonostante le chiavi di tensionamento risulta allentata, artificiosamente ingrigita".
Nel caso del dipinto Nudo disteso (Ritratto di Celine Howard) la consulente, invece, sottolinea come sia necessario un ulteriore approfondimento dei Ris dei carabinieri. L'inchiesta vede indagati l'allora curatore Rudy Chiappini, il presidente di MondoMostre Skira Massimo Vitta Zelman e il collezionista e mercante d'arte Joseph Guttmann, proprietario di alcune delle opere ritenute false. I legali dei tre insieme a quelli di alcuni proprietari dei dipinti (gli avvocati Massimo Boggio, Stefano Savi, Massimo Sterpi e Cesare Dal Maso) con ogni probabilità chiederanno una consulenza di parte per dimostrare l'autenticità delle opere.
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