Ha cercato la "magnificenza" di
Alda Merini nascosta "dalla grandezza dei suoi versi" e l'ha
tradotta in teatro, quello delle radici, quello vero. Questo è
'Dio arriverà all'alba', testo inedito che racconta la vita
della grande poetessa milanese portato in teatro da Antonio
Nobili. Lo spettacolo, dopo i successi di Roma e Milano, inizia
la sua tournée alla Spezia il 17 e 18 novembre.
Nobili ha voluto "raccontare l'aspetto meno esposto" di
Merini "andando a scovare la sorgente, le fondamenta" di quella
magnificenza "scoprendo un mondo fatto di cose semplici e
sconvolgenti". E così l'attore, drammaturgo e regista, direttore
dell'Accademia di Arti drammatiche di Roma ha provato "il
desiderio di raccontarle scriverle, mostrarle".
"La vita di Alda Merini in manicomio non è stata facile - ha
detto Nobili -. Come disse spesso, lei non era pazza e ne era
consapevole: si ribellava a medici e cure cui la sottoponevano,
compreso l'elettroshock. Quando Alda Merini uscì dal
manicomio, la sua persona ne risentì profondamente al punto che
gran parte della sua vita ruotò attorno all'incubo ricorrente di
poterci tornare e ai disagi che ne aveva ereditato, espressi
spesso con scritte di rossetto e matita in ogni angolo della
sua camera da letto".
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