Il commercio è al primo posto, seguito a ruota da industria e trasporti fra i settori più danneggiati dal crollo di ponte Morandi. Secondo l'analisi della Camera di commercio di Genova effettuata sulla base dei modelli di segnalazione ricevuti dalle imprese, i negozi, che hanno visto ridursi se non scomparire la clientela, sembrano i più penalizzati, con 797 denunce danni presentate sulle 2.058 totali per un importo complessivo di 121.104.653 euro su un totale di 422.104.708. Ma singolarmente si tratta di importi abbastanza contenuti, il danno medio subito è infatti di 151.950 euro.
Nel complesso l'industria, che oltre ai danni indiretti ha registrato anche quelli diretti a capannoni e strutture nella zona rossa, ha presentato solamente 212 segnalazioni, ma per un importo complessivo elevato: 117.636.816 euro (77.903.726 dei quali subiti nelle zone arancione/rossa). E sale al primo posto per il danno medio riscontrato per ciascuna azienda: 554.890 euro, che diventano 1.997.531 nelle zone arancione/rossa e 2.217.488 nel resto della provincia di Genova. Seguono i trasporti e le spedizioni con 209 modelli e 95.013.318 euro di danni complessivi, provenienti in larga parte da Genova città (151 modelli per 68.819.702 euro). Per questo settore il danno medio ammonta a 454.609 euro. Per le costruzioni il danno medio subito è stato di 221.610 euro, quello complessivo di 41.219.636 euro.
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