"Ho impiegato un'ora per fare 7 km,
mentre normalmente impiego 15 minuti". Fabio Pittaluga Olivieri
è un camionista che si è trovato a transitare sulla A26 dopo la
riapertura dell'autostrada con il restringimento di carreggiata
per permettere le verifiche di stabilità sui ponti Fado e
Pecetti. "Sono giorni di odissea per noi". Il percorso a cui fa
riferimento è quello compreso dalla uscita dal terminal portuale
del Vte all'ingresso della A26 fino al restringimento
dell'autostrada. "Così il porto muore, per noi è un aggravio di
costi, cresce il prezzo al chilometro del trasporto e la merce è
a rischio perché arriva tardi a destinazione. E' una tegola:
altro che ponte Morandi". Lo sfogo del camionista è dovuto non
solo alla situazione della A26, ma anche alla chiusura della A6
per il crollo del viadotto Madonna del monte. "Ci sono colleghi
che sono costretti a percorrere 50 km più del percorso normale
per arrivare al porto di Savona, altri percorrono la A7 creando
lunghe file: è un calvario".
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