Così come alle
soglie del primo lockdown di marzo, anche in queste ore in
Riviera si assiste al dibattito tra chi grida al lupo temendo
una "invasione" di abitanti del nord Italia che si trasferiscono
al mare nelle seconde case, approfittando di smart working e
didattica a distanza. Sulle piazze virtuali ci si divide tra chi
non ci trova niente di male e chi invece non vuole sentir
parlare di "invasione" soprattutto da chi proviene da zone
rosse. Una migrazione che allo scoccare della mezzanotte
diventerà illegale. A Santa Margherita Ligure, patria del
turismo lombardo, si contano 5 mila seconde case e molte,
effettivamente, in queste ore si presentano con finestre e
tapparelle aperte.
"Non ci trovo niente di male, anzi credo possa essere una
risorsa per il nostro tessuto commerciale in un periodo
difficile - puntualizza il sindaco Paolo Donadoni - ribadisco la
posizione assunta a marzo: chiunque è ben accetto purché
rispetti le regole. Santa Margherita Ligure è accogliente ma è
anche una comunità che affronta insieme le difficoltà, cittadini
e ospiti. Ognuno deve fare la sua parte, essere responsabile e
mantenere atteggiamenti prudenti".
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