Ha fatto marcia indietro, affermando di non essere un no-vax e riconoscendo di aver esagerato, l'infermiere spezzino finito nell'occhio del ciclone dopo la pubblicazione di alcuni post sui social network nei quali minimizzava l'esistenza del virus, attaccando la campagna di vaccinazione e arrivando a definire 'covidiota' chi non la pensava come lui. L'infermiere, operante in una struttura privata, era stato chiamato a rapporto dal consiglio direttivo dell'Ordine dei medici e rischiava la sospensione dal servizio o, peggio, la radiazione dall'ordine. Nell'incontro con i vertici provinciali dell'Ordine delle professioni infermieristiche, il professionista ha detto di aver esagerato, riconoscendo l'inadeguatezza dei post scritti sui social, che ben presto avevano suscitato l'indignazione di molti e che lo stesso infermiere aveva peraltro cancellato prima ancora di presentarsi davanti al consiglio di disciplina dell'ordine.
L'Opi, a fronte delle dichiarazioni e delle scuse dell'infermiere, ha deciso di non procedere sul piano disciplinare, limitandosi ad ammonire formalmente l'infermiere
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