I carabinieri di Genova hanno sgominato una banda specializzata in truffe a correntisti e a banche. Sei le persone arrestate mentre per tre è scattato il mandato di arresto europeo. Il raggiro ammonta a oltre un milione di euro. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, falso, sostituzione di persona, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico. I militari hanno bloccato 30 conti correnti.
La banda smantellata dai carabinieri, composta da cittadini moldavi e romeni, aveva due tecniche per raggiare clienti e banche. Per i correntisti, il gruppo mandava mail o sms usando i loghi degli istituti di credito e si faceva mandare le credenziali di accesso ai conti. A quel punto venivano clonate le carte e si provvedeva a svuotare i conti correnti inviando somme su conti esteri o con acquisti nei negozi. Una parte del gruppo, invece, si presentava alla posta o in banca e con documenti falsi accendeva piccoli prestiti. Una volta incassata la somma però le rate non venivano pagate. Secondo i carabinieri della compagnia Centro, guidati dal comandante Michele Zitiello, sarebbero centinaia i colpi messi a segno. Le indagini sono partite grazie all'esperienza di un carabiniere di quartiere: il militare ha iniziato a ricevere segnalazioni da parte di commercianti che avevano notato una serie di persone sospette fare acquisti seriali con carte intestate ad altre persone. Una volta incassati, i soldi venivano spediti all'estero e reinvestiti in gioielli o in elettronica.
Uno degli arrestati nell'ambito dell'operazione 'Wash machine' dei carabinieri di Genova che ha smantellato una banda di truffatori percepiva anche il reddito di cittadinanza. Lo hanno accertato i militari, coordinati dal sostituto procuratore della Dda Chiara Paolucci, che hanno denunciato anche altre 20 persone usate come prestanome dall'organizzazione. Nel corso delle indagini, partite nel 2018, i carabinieri hanno anche arrestato tre persone in flagranza, sequestrato oltre 10 mila euro in contanti e 200 carte prepagate.
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