Regione Liguria non ha 'cambiato idea due volte' negli ultimi giorni sulle restrizioni a Sanremo, come sostengono i ristoratori che nella città oggi protestano: al termine dell'ordinanza nazionale che riportava la regione in giallo da lunedì non è intervenuta con una ordinanza regionale restrittiva come fatto per Ventimiglia "nella speranza che ciò potesse consentire proprio a quei signori che protestano oggi di poter fare almeno una settimana in zona gialla. Quando la curva del contagio di Sanremo ha raggiunto quella del distretto vicino molto colpito, in quel momento non c'è stato nulla di altro da fare che adeguare le misure". Lo ha spiegato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti intervenendo su Rai 2 in merito alle proteste dei ristoratori di Sanremo. "Alla luce dei nuovi dati epidemiologici" non si poteva fare diversamente, ha sottolineato.
Toti ha anche segnalato di aver chiesto che gli indennizzi e i ristori non tengano conto solo dei mancati guadagni ma anche di quanto speso dai piccoli commercianti e imprenditori per le riaperture e le chiusure, come vice presidente della conferenza delle regioni alla nuova ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini. "Se non vi sarà completa soddisfazione - ha detto - come abbiamo fatto anche per altre situazioni si proverà a trovare fondi regionali per risarcire in qualche modo" i ristoratori d i Sanremo, come quelli di Rapallo e di altre località liguri. Ristoratori ed esercenti di Sanremo lamentano di aver speso per l'acquisto di scorte dopo il ritorno in giallo lunedì, con l'area diventata invece arancione 'rinforzato' giovedì e dopo solo quattro giorni.
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