"I nostri assistiti hanno protestato la loro innocenza fin dall'inizio dell'inchiesta, rispondendo a tutte le domande dei pubblici ministeri sia nel settembre 2019, quando erano stati convocati senza neppure conoscere gli atti, sia nei giorni scorsi, quando si sono sottoposti agli interrogatori da loro stessi richiesti". Lo scrivono in una nota i legali di Ciro Grillo e degli altri tre ragazzi accusati di stupro di gruppo.
"Nel corso di tutta la fase delle indagini - proseguono gli avvocati Enrico Grillo, Romano Raimondo, Gennaro Velle, Paolo Costa, Ernesto Monteverde e Mariano Mameli - si sono quindi messi a completa disposizione della magistratura, fornendo ogni elemento utile alla corretta ricostruzione degli accadimenti, mantenendo all'esterno un silenzio rispettoso del lavoro degli Inquirenti senza mai replicare agli articoli di stampa pubblicati nel corso di questi quasi due anni". "Anche noi difensori - concludono - abbiamo mantenuto un doveroso riserbo, per l'estrema delicatezza della vicenda e per il coinvolgimento di ragazze e ragazzi appena maggiorenni. Le ultime pubblicazioni, caratterizzate come sono da un contenuto che non può far altro che indurre il lettore verso una ricostruzione dei fatti in senso accusatorio, non corrispondente però alle risultanze degli atti depositati a conclusione delle indagini, ci spinge a ribadire che si respinge ogni addebito, pur non potendo certamente rendere pubbliche oggi tutte le argomentazioni della difesa". "L'attività tesa all'accertamento della sussistenza o meno di un reato è estremamente complessa e necessita, specie per chi all'esito delle indagini è chiamato a decidere se rinviare o meno a giudizio, massima serenità in assenza di pressioni derivanti da una attenzione mediatica frutto di interpretazioni giornalistiche maliziosamente riportate".
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