"Quando ho perso il lavoro me lo
ricordo ancora meglio del giorno del mio compleanno. E'
indimenticabile, ti entra nell'anima perché sai bene che è
l'inizio di una grossissima tragedia che è la disoccupazione".
Cinzia Ronzitti, ha 58 anni e la data è il 4 novembre 2018, il
giorno della chiusura della Rinascente a Genova, dove lavoravano
sia lei che il marito, oggi entrambi disoccupati, con il
sussidio ormai finito. Da candidata a sindaco del partito
comunista dei lavoratori alle comunali 2017, a disoccupata di
lungo corso, Cinzia Ronzitti racconta il peso del lavoro che non
c'è più a margine della conferenza stampa di presentazione del
neonato Coordinamento disoccupati della Cgil. "Quando non lavori
finiti gli ammortizzatori sociali c'è il nulla, il vuoto. Le
agenzie interinali ti fanno un curriculum ma poi devi essere tu
a trovarti un lavoro e lo stesso Centro per l'impiego non dà
risposte, dovrebbe invece tornare ad essere come il vecchio
collocamento, che un posto te lo cercava. Invece i giovani non
riescono a entrare nel mondo del lavoro e quelli meno giovani
come me non li vuole nessuno. E non nascondo che a volte pur
cercando un lavoro, mi sento in colpa a farlo perché penso che
magari potrei portarlo via a un padre di famiglia o una madre.
Le istituzioni non ci hanno ascoltati più di tanto quando ha
chiuso la Rinascente, ma dovrebbero intervenire, per il
ricollocamento vero delle persone di tutte le età". Dei 55
dipendenti della Rinascente di Genova a trovare un'occupazione
stabile, stima, sono stati non più di 6 o 7 "perché se lo sono
trovati da soli o avevano conoscenze".
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