"Riteniamo la richiesta di cassa
integrazione impropria e la rigettiamo a fronte di un mercato
dell'acciaio in fortissima ripresa". Lo affermano in un
comunicato unitario Fiom, Fim e Uilm e l'rsu di Acciaierie
d'Italia che oggi si sono riuniti per condividere le azioni da
intraprendere di fronte alla richiesta di 13 settimane di cassa
integrazione ordinaria per tutti i lavoratori di Cornigliano
avanzata dall'azienda a partire dal 28 giugno.
"Denunciamo inoltre - dicono ancora i sindacati - la mancanza
di investimenti sul sito genovese e chiediamo alla direzione
aziendale di ritirare il provvedimento". Nessuna iniziativa né
dichiarazione di sciopero per ora in attesa che l'azienda
risponda alla richiesta di incontro dei sindacati che
rivendicano inoltre iun bonus del 3% dello stipendio, pattuito
nell'accordo del 2018 con l'arrivo di ArcelorMittal, ma pagato
solo il primo anno.
"Il mercato siderurgico è in forte ripresa - ricordano i
sindacati - e i nostri impianti sono impantanati nella costante
dialettica tra poteri dello Stato. La direzione scarica sui
lavoratori tali contraddizioni. Il Governo non può rimanere in
silenzio di fronte a tale comportamento aziendale. Non rimarremo
passivi di fronte a tali scelte".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA