È una frattura molto forte quella che sta avvenendo nella Uilm genovese dopo la decisione della segreteria di togliere l'agibilità sindacale al coordinatore della rsu di Acciaierie d'Italia, Fabio Ceraudo, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, con l'invito ai tre delegati a dare le dimissioni. Secondo lo stesso Ceraudo che, a fronte di questa vicenda, è stato messo in cassa integrazione dall'azienda a partire dal 5 luglio, al centro della vicenda ci sarebbe una richiesta di chiarimento interno, mai arrivato, tra le Rsu e la segreteria, che aveva preso le distanze dalla manifestazione del 25 giugno. "Noi eravamo tutti d'accordo sullo sciopero contro la cassa integrazione - spiega Ceraudo - ma dopo i tre giorni di proteste, che erano state decise in maniera unitaria dai tre sindacati, è arrivata una nota della segreteria che non ci ha convinto. Noi, come Rsu e come direttivo, abbiamo chiesto un chiarimento per capire che cosa era successo e la risposta è stata quella di toglierci l'agibilità sindacale, ovvero toglierci le ore concesse per fare attività in fabbrica, senza darci una motivazione chiara. A fronte della decisione, inoltre, l'azienda ha deciso di non farmi rientrare in reparto mettendomi in cassa integrazione". A prendere posizione le Rsu di Acciaierie d'Italia dello stabilimento di Cornigliano. "Sono fatti gravissimi per i quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai nostri colleghi eletti democraticamente dai lavoratori - si legge in una nota unitaria - e riteniamo che questo comportamento da parte della segreteria della Uilm Genova sia denigratorio nei confronti della libertà sindacale e delle mansioni che i delegati svolgono quotidianamente".
Il segretario regionale della Uil, Mario Ghini e la segreteria Uilm di Genova prendono posizione dopo le dichiarazioni del coordinatore della Rsu, Fabio Ceraudo. Secondo la Uilm "Ceraudo è stato solo revocato dalla posizione di cosiddetto 'esperto' , ai sensi dell'accordo Sindacato e Azienda, nel quale ogni Segreteria Sindacale aveva diritto di esprimere il nome di una persona fisica a scelta autonoma ed insindacabile della Segreteria stessa, libera di scegliere chiunque della Rsu eletta. Circa la collocazione in cassa integrazione di Ceraudo, Uilm di Genova non ha inteso in alcun modo tener comportamenti non trasparenti o diversificati rispetto alla posizione e sorte individuale di qualunque lavoratore e in tal senso ha sempre garantito la disponibilità delle proprie strutture di assistenza anche legale per ogni eventuale impugnazione, e non risulta che a oggi abbia richiesto di fruire dei legali fiduciari di Uilm di Genova per impugnare giudiziariamente la sua collocazione in Cig. Va altresì ribadito che Ceraudo gode di pieni poteri e facoltà quale Rsu e può quindi tenere qualsiasi contatto con i lavoratori anche mediante l'accesso in fabbrica, ovviamente collegato a ruolo di Rsu e alle procedure operative connesse a tale funzione". Una scelta organizzativa, come ha ricordato il segretario della Uil Liguria, Mario Ghini, in una nota. "Troviamo alquanto strano e denigratorio nei confronti della Uil e della Uilm - spiega - che si mettano in discussione scelte organizzative che nulla hanno a che vedere con il ruolo e le prerogative delle singole RSU". Per Ghini, infatti, nessuna regola democratica è stata messa in discussione, né sono stati lesi i diritti delle Rsu. "La UIL non si è mai permessa di entrare nel merito delle scelte compiute dalle altre organizzazioni sindacali, - prosegue Ghini - per questa ragione pensiamo sia corretto e legittimo avere nei nostri riguardi analogo trattamento. Sul merito del problema, invece, la Uil non accetta lezioni di stile da nessuno: la scelta di mettere un lavoratore in cassa integrazione è esclusivamente dell'azienda, infatti noi non abbiamo titolo in materia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA