Pd primo partito a Savona. I dem raccolgono il 20,12% dei consensi e portano in testa al ballottaggio il loro candidato Marco Russo. Un buon risultato ma comunque inferiore alle attese (i vertici locali auspicavano una forchetta tra il 25 e il 30%): a colmare il gap ci hanno pensato una lista civica legata al candidato sindaco (Patto per Savona, 11,80%) e RiformiAMO, una lista che univa varie forze riformiste come Italia Viva e +Europa (9,26%). Sinistra per Savona arriva al 6,63%.
Male i partiti nel centrodestra. Leader della coalizione "Toti per Savona" con il 13,15%, ma oltre il 44% dei voti è stato portato da un unico candidato (l'assessore uscente Piero Santi) che quindi ha un peso specifico importante nel risultato. Cedono Lega e Fratelli d'Italia: il Carroccio si ferma al 10,32%, il partito di Giorgia Meloni al 6,90%. Dietro di loro la lista civica del candidato sindaco, Angelo Schirru, con il 5,95%. Flop clamoroso della lista che vedeva unite Forza Italia e Udc: appena 1,73%.
Il M5S ottiene il 6,44%; sommati al 2,68% della lista ConTe per Savona (chiaro riferimento all'ex premier, che a Savona ha tenuto anche un comizio in campagna elettorale) il candidato pentastellato Manuel Meles arriva al 9,77%.
Chiudono Luca Aschei, a capo della lista civica "Andare Oltre" (3,88%) e il consigliere comunale uscente Francesco Versace: staccatosi dal centrodestra per correre con Liguria Popolare, ha preso solo l'1,25%.
Molto alto il dato dell'astensionismo: al voto solo il 52,43% dei savonesi aventi diritto.
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