Alcuni terminalisti del porto di Genova pagheranno i tamponi ai dipendenti che non hanno il Green pass. Lo ha fatto sapere Beppe Costa, presidente dell'associazione dei terminalisti genovesi di Confindustria al termine di una riunione in prefettura convocata per discutere dell'applicazione del certificato verde in porto. Tra queste ci sono il terminal Psa di Prà e il Porto Petroli. "La decisione è singola di ogni azienda, alcune hanno dato la disponibilità altre sono libere di scegliere. Come Confindustria ribadiamo che le norme dicono che il tampone lo paghi il lavoratore". E' stimato che il 20% dei portuali genovesi non ha vaccino.
"Le aziende terminalistiche che hanno dato la disponibilità a pagare i tamponi ai dipendenti non vaccinati lo faranno per un tempo limitato, in postazioni precise e convenzionate" ha spiegato ancora Costa che ha parlato di un tempo di 15 giorni. E anche Spinelli ha fatto sapere, come Psa e Porto Petroli che li pagherà. Intanto, sul fronte dell'autotrasporto, si sta lavorando per allestire tre postazioni nelle immediate vicinanze dei terminal per effettuare i tamponi agli autisti dei tir in arrivo nel porto di Genova: una a Prà e altre due nel porto storico: tre punti tampone in spazi individuati dall'Autorità di sistema portuale che saranno organizzati dalle associazioni di autotrasporto e pagati dalle aziende. "Siamo molto preoccupati - dice Francesco Bottiglieri, segretario della Fit-Cisl della Liguria -. Spero che da qui a venerdì esca qualcosa, credo che le aziende per evitare problematiche sia nell'autotrasporto che nella portualità ligure, faranno girare una circolare dove si accolleranno l'addebito dei tamponi, come abbiamo chiesto unitariamente come sindacati".
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