Quinto giorno di presidio di protesta contro l'obbligo di Green Pass al lavoro presso il varco Etiopia del porto di Genova. Un gruppo di manifestanti ha dormito anche la scorsa notte in una area allestita venerdì presso il varco e stamani ha ripreso a frenare il flusso di tir in transito nello scalo. La operatività del porto resta regolare nonostante i rallentamenti provocati anche dall'invito dei 'no pass' ai camionisti di fermarsi per il tempo di un caffè. Al varco Etiopia è stato allestito un vero e proprio campo base con cucina, brande, tende, cambusa. "Andremo avanti a oltranza, dicono i manifestanti che sono no green pass, no vax, no mask. La protesta andrà avanti in modo pacifico
Circa 150 manifestanti 'no green pass' ha percorso quasi in fila indiana le vie cittadine di Genova che dai varchi portuali di lungomare Canepa portano in centro città. Non si tratta di un vero e proprio corteo bensì di una 'passeggiata cittadina' hanno riferito che non intralcia in alcun modo il traffico perché si svolge esclusivamente percorrendo i marciapiedi. I manifestanti, che hanno cartelli contro il Governo e il certificato 'verde' sono arrivati sotto palazzo San Giorgio, sede dell'autorità di sistema portuale, per poi tornare al presidio al varco Etiopia. Tra loro molti sono arrivati da fuori Liguria, da Aosta a Biella alla Valtellina. La manifestazione, che si svolge sotto lo sguardo discreto dalla Digos, è pacifica. Mentre una parte dei manifestanti è rimasta in presidio al varco Etiopia, il comitato Libera piazza, che organizza le proteste del sabato pomeriggio, terrà in serata la consueta assemblea del martedì nel piazzale della Compagnia unica.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA