Egle Possetti, presidente del comitato ricordo vittime Ponte Morandi, si scaglia contro gli ingegneri che, durante un convegno specializzato, organizzato dall'associazione internazionale Iabse, hanno sostenuto che le cause del crollo del viadotto Polcevera sono ancora tutte da chiarire. "Dove vogliono andare i professionisti dell'ingegneria? - attacca Possetti - non essendo professionisti del campo, ma avendo attentamente letto la perizia che ha sancito in modo inequivocabile la motivazione non possiamo che porci alcune domande sulla base di quanto riportato dalla stampa: questi illustri personaggi sanno che altri illustri colleghi indipendenti hanno già stabilito le cause del crollo mettendole nero su bianco? Sanno che dalle carte emerse era nota la pericolosità di questo ponte ed il rischio crollo conseguente? Sanno che i sistemi di controllo tipo Rimt utilizzati erano dalla seconda metà degli anni novanta notoriamente squalificati a livello internazionale? Pensiamo che andrebbe fatta una seria riflessione da parte di questo mondo sulle responsabilità morali che in alcuni casi potrebbero aver avallato comportamenti scarsamente virtuosi, e sulle lezioni realmente apprese dal crollo. Vediamo invece, a distanza di tre anni dal crollo, che ancora le azioni di diffusione delle corrette informazioni mancano, e che vi è ancora molta confusione, come se i due anni di indagini non fossero mai esistiti". Possetti aggiunge: "Restiamo sbalorditi noi parenti, ovviamente più di altri, e vogliamo che tutti sappiano che non permetteremo a nessuno di mettere in discussione la realtà del crollo, lotteremo contro valutazioni fantasmagoriche pur se provenienti da illustri professionisti, forse non hanno letto le carte processuali, ed è possibile stante la loro riservatezza, ma tutti abbiamo letto quanto trapelato negli organi di stampa, tutti sappiamo molto bene dal primo momento cosa sia avvenuto e qualcuno con elevata professionalità lo ha acclarato, speriamo che prima o poi veramente qualcuno impari una lezione da questo crollo e non sia il mero titolo di un convegno, speriamo si faccia ammenda per troppi anni di pericolosa inerzia, anche a protezione di altri ponti e di altre vittime potenziali".
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