"Siamo le più spudorate del
festival". Così Rettore, senza mezzi termini, racconta la sua
partecipazione a Sanremo insieme alla giovane Ditonellapiaga,
con il brano a tutto ritmo Chimica.
Un ritorno in gara all'Ariston per Rettore che arriva a 28
anni dall'ultima volta, nel 1994 con "Di notte specialmente".
Con quella di quest'anno, cinque volte in totale. Poco per una
carriera che copre quasi cinque decenni. "Ho debuttato a Sanremo
con poca fortuna, ma poi ho avuto successo all'estero e non ho
più pensato al festival - racconta l'artista veneta -. In Italia
c'erano tante altre trasmissioni dove potevi farti conoscere:
Festivalbar, Saint Vincent, Fantastico e c'era il boom delle tv
libere. A tenermi lontano da Sanremo sono stati i miei successi
nati altrove. A tornare mi ha convinto Enrico Ruggeri. 'Vacci',
mi ha detto, 'in una settimana fai quello che faresti in 7 mesi
di promozione'. Ma passati 7 mesi cosa farò?".
Accanto a lei la 24enne Ditonellapiaga (Margherita Carducci).
Incontro tra generazioni, "anche per provare a ridare ai giovani
un po' di spensieratezza persa negli ultimi due anni.
Vaccinatevi, perché è la via della salvezza, ma buttate le
mascherine nel cesso - esorta ancora Rettore -. Dobbiamo andare
avanti, e non possiamo rinchiuderci non in bunker perché voi no
vax dovete fare manifestazioni in piazza". Un'energia e una
forza che Rettore non ha mai messo da parte. "Tra me e
Margherita, che non considero affatto un'esordiente, la
scavezzacollo sono io". Le fa eco Ditonellapiaga: "Abbiamo età
invertite, è lei ad avere 24 anni. Per me è stata fonte di
grande ispirazione. Anche per il testo di Chimica: forte e
provocatorio ma anche divertente".
Incontro tra generazioni, dunque, ma anche tutto al femminile
per ribadire il girl power. "Dopo 40 anni, siamo sempre in
difficoltà - continua la cantante considerata apripista della
trasgressione in musica -: le donne non si devono permettere più
di tanto di dire certe cose. Ma bisogna andare avanti, provarci,
prendere le critiche, ma cercare di buttare giù il muro di
gomma: vogliamo la parità di genere e il riconoscimento dei
diritti per tutti. Drusilla? Una grande, un colpo di genio
portarla al festival".
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