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Arrivati a Spezia primi profughi da Leopoli

Arrivati a Spezia primi profughi da Leopoli

Nadia, mio marito tornato indietro per combattere

LA SPEZIA, 28 febbraio 2022, 19:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Da Leopoli all'Italia con il figlio di cinque anni e il marito lasciato in Ucraina per combattere. Nadia Turko ha affrontato un lungo viaggio per arrivare dalla madre che vive in Val di Magra ed è tra le prime profughe ad essere arrivate in Liguria.
    "La fila di auto sulla strada per la Polonia era lunga venti chilometri - dice con un filo di voce Nadia - così abbiamo abbandonato la vettura e camminato fino al confine. Saremmo stati diecimila, in attesa per otto ore con -5° e senza neanche potersi allontanare per andare in bagno. Il caos totale. Mio figlio era esausto: 'Ho freddo, voglio dormire, ti prego...', mi ripeteva. Ho visto donne con bambini di tre mesi nei passeggini sulla strada. Montagne di valigie abbandonate prima del confine". "A Leopoli la situazione è tragica. Ogni due ore un allarme obbliga la popolazione a rifugiarsi nelle cantine dei palazzi.
    Non c'è metropolitana come a Kiev - continua la donna - ma quasi tutti gli edifici hanno degli scantinati sotterranei, dove intere famiglie con bambini sono costrette a passare ore e ore.
    Posti bui, stretti e umidi. Il centro non è ancora stato bombardato, ma c'è la percezione che possa succedere da un momento all'altro. Anche perché le città attorno hanno tutte subito attacchi". Ora Nadia pensa al marito e a chi, come lui, si prepara per l'eventuale offensiva di Putin. Chiedono via Telegram di procurare pantaloni da uomo, scarpe robuste, medicinali, bende, sapone e prodotti per l'igiene. Materiale per poter sostenere un assedio prolungato. "Mio marito è tornato indietro nel momento in cui io sono riuscita ad entrare in Polonia, alle quattro di notte. Ci ha baciati, si è girato ed è tornato indietro per arruolarsi e difendere l'Ucraina".
   

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