"Nell'udienza preliminare l'accusa
si è dilungata per ben undici udienze concentrando il processo
sulle ipotesi di responsabilità e sui profili di colpa
individuale, senza però affrontare il tema centrale, ciò che
occupa la mente di ciascuno di noi e cioè le cause effettive del
crollo, cause che sono state oggetto di ben due perizie
scaturite dall'incidente probatorio". Lo dichiara Guido Carlo
Alleva, legale dell'ex amministratore delegato di Autostrade e
Atlantia Giovanni Castellucci, intervenuto oggi al tribunale di
Genova nell'udienza preliminare del processo per il crollo di
Ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). Sono 59 le persone
imputate, oltre alle due società Aspi e Spea.
"Ho trovato singolare questo aspetto - prosegue Alleva - e
ancor più singolare che la procura, per declinare ipotesi di
responsabilità individuale del mio assistito ne abbia offerto
una rappresentazione distorta, non realistica, non legata ai
fatti per come effettivamente si sono svolti. Quindi il compito
della difesa è stato e sarà contrapporre la realtà,
l'interpretazione lucida, oggettiva dei fatti e al contempo
sollevare i problemi di giustizia interna al processo che sono
l'unica garanzia possibile di conservazione dello stato di
diritto".
Secondo l'accusa tutti sapevano che il ponte era malato ma
nessuno fece nulla per ridurre i costi, in modo da garantire
maggiori dividendi ai soci. L'udienza proseguirà nel pomeriggio.
Nei prossimi giorni ci saranno le repliche dei pubblici
ministeri e poi il giudice deciderà sul rinvio a giudizio.
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