"Il 2021 è stato un anno
positivo per l'economia ligure perché dopo la caduta drammatica
che abbiamo registrato nel 2020 si è avuto a una ripresa
trainata dai servizi. E' stata più robusta nel secondo e terzo
trimestre ma già alla fine del 2021 abbiamo assistito al
rallentamento, con un aumento dei prezzi delle materie prime e
dell'energia per tensioni geopolitiche e le difficoltà della
catena di fornitura globale. Tutto questo ha avuto impatto
sull'attività produttiva. In questo quadro si è andato a
inserire il conflitto tra Russia e Ucraina che ha avuto impatti
rilevanti sul fronte dei prezzi e dell'approvvigionamento di
beni energetici ed alimentari e questo ha determinato un
peggioramento delle prospettive economiche e un incremento
dell'incertezza". Lo ha spiegato Daniela Palumbo, direttore
della sede genovese della Banca d'Italia, facendo il punto
sull'andamento della economia ligure.
Nel 2021, la ripresa aveva proseguito il percorso avviato
nella seconda parte del 2020, aumentando la produzione
industriale del 7%, con una crescita del 25% di ore lavorate, un
fatturato stabile, e una crescita degli investimenti, un aumento
delle esportazioni in quasi tutti i comparti più rilevanti e
verso i principali mercati; un rafforzamento dell'attività
nell'edilizia grazie alla prosecuzione delle opere pubbliche e
agli interventi di ristrutturazione connessi con le agevolazioni
fiscali.
Erano in ripresa anche traffici marittimi, presenze
turistiche (+38% nella seconda metà dell'anno ai livelli pre
pandemia), e le compravendite immobiliari, cresciute del 50% nel
comparto abitativo e del 50% in quella non residenziale.
Oggi l'incremento dei prezzi di energia e delle materie prime
porta invece a un incremento dei costi per le imprese,
soprattutto le manifatturiere, del 3,6%.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA