Due italiani e tre albanesi sono stati arrestati dai carabinieri perché ritenuti i presunti autori di un agguato col fucile avvenuto il 18 giugno scorso quando due persone (un italiano e uno straniero), che viaggiavano in scooter in strada degli Olandesi, a Sanremo, sono stati feriti con una sventagliata di pallini provenienti da due cartucce calibro 12. Gli arrestati sono accusati di lesioni gravi aggravate dall'uso delle armi e la premeditazione. L'episodio, secondo gli inquirenti, potrebbe inserirsi nel mondo della droga. Le indagini sono scattate dopo che i carabinieri sono stati avvisati che due persone si erano presentate al pronto soccorso con ferite da arma da fuoco provocate da un fucile a pallini.
Secondo gli investigatori si tratterebbe dell'azione di un "commando" il cui obiettivo era proprio quello di compiere un'imboscata ai due soggetti. Durante il sopralluogo i militari hanno rinvenuto due borse di munizioni calibro 12 esplose ma non le cartucce. Da questo e sulla base delle dichiarazioni degli aggrediti, i carabinieri sono risaliti a orari, veicoli, percorsi e relazioni tra persone coinvolti.
Determinante la videosorveglianza pubblica nel rintracciare i cinque presunti autori. Al termine delle indagini, il gip di Imperia ha accolto la richiesta di misura cautelare formulata dal pm, applicando la custodia in carcere a carico dei cinque.
Il blitz è scattato a Ceriana, nell'immediato entroterra di Sanremo. Durante le perquisizioni sono state rinvenute munizioni per fucile ad anima liscia di calibro 20 e 12.
L'agguato sarebbe legato alla mancata restituzione di una collana, come possibile pegno per un debito di droga. I cinque arrestati sono tutti incensurati. I due feriti hanno avuto una prognosi di 60 e 20 giorni. Gli arrestati sono Angelo Bonfiglio, 56 anni, e Riccardo Berrica, 19 anni, entrambi di Ceriana e tre albanesi coinquilini abitanti a Ceriana: Fernando (detto Romeo) Shemuni, 35 anni; Klodian Kola, 32. e Enea Dema, 34. Le indagini sono state realizzate grazie alla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza; all'analisi dei tabulati e alle intercettazioni telefoniche. Gli investigatori hanno così accertato, che i cinque si erano fermati a bordo della strada degli Olandesi su un furgoncino Fiat Doblò, condotto da Bonfiglio e avrebbero atteso il passaggio dello scooter. A quanto si apprende, uno dei feriti, O. S., avrebbe dovuto restituire la collana a Berrica. Determinante l'intercettazione di una telefonata avvenuta, il 5 luglio alle 23.16, in cui Bonfiglio, parlando a Berrica, pur non facendone il nome, racconta di essere stato fermato da O.S. (in compagnia del padre) il quale diceva al genitore che gli spari erano arrivati dal furgone dove si trovava Bonfiglio. "Ah ti ha detto così" , dice Berrica. Questo, per gli inquirenti, testimonia la spediazione punitiva. O.S. e M.V, l'altro ferito, seppur giovani hanno già precedenti per droga
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