La crisi di Ansaldo Energia nasce
dalle scelte del Governo, scelte che hanno portato "a una
situazione disastrosa per lo stabilimento di Genova". Ad
affermarlo la Rsu dell'azienda che si è incontrata con la
direzione. "La ricapitalizzazione da parte di Cassa Depositi e
Prestiti, a 50 giorni dalla richiesta aziendale, non è ancora
avvenuta: ad oggi nemmeno un euro è stato versato dall'azionista
di maggioranza (nelle mani del Governo) per far fronte ai gravi
problemi di Ansaldo Energia - spiegano in un comunicato
Fim-Cisl, Fiom e Uilm-. L'Azienda ci ha comunicato che per il
2023 non ci sono commesse firmate: questo porterà ad uno scarico
di 200.000 ore di lavoro a partire già dal 1 Marzo, destinato ad
aumentare se non si riuscisse ad invertire rapidamente la
rotta".
La Rsu ha inoltre sottolineato come Ansaldo Energia "avesse già
firmato con l'Enel 3 importanti commesse (le centrali a carbone
di Brindisi, Civitavecchia e La Casella da riconvertire a gas),
poi fermate dal Governo per scelte di politica energetica
(continuare con il carbone). A queste bisogna aggiungere le
commesse firmate (Linea Generatori) per il mercato russo poi
stoppate dal Governo per le sanzioni".
Duro il commento finale della rappresentanza sindacale che ha
dato appuntamento domani alle 8.15 alla portineria centrale.
L'ultima volta che ci fu una situazione di questo genere
l'assemblea diventò corteo. "In questa situazione- conclude la
Rsu- noi abbiamo una sola certezza: non permetteremo che siano i
lavoratori ad essere l'agnello sacrificale di scelte politiche
di chi governa e di strategie aziendali poco lungimiranti".
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