"Io penso che la sentenza darà
ragione a noi come è logico che sia perché i due incarichi sono
totalmente diversi, il presidente dell'Anci Decaro si è espresso
molto bene: questo esposto non ha alcun senso, se no ci
sarebbero circa 40 sindaci in Italia che dovrebbero dare le
dimissioni da commissario, tra i sindaci di Roma e Napoli
entrambi commissari straordinari, l'esposto non ha senso.
Decideranno i giudici ". Lo ha detto stamani il sindaco di
Genova Marco Bucci sul ricorso per ineleggibilità si cui si
esprimerà oggi il Tribunale civile di Genova.
"Non temo nulla, tutto andrà bene, i cittadini hanno diritto
a fare gli esposti. È assolutamente tutto normale. Se tornassi
indietro non cambierei niente, ho fatto il commissario per
Genova e continuerò a farlo per Genova, penso di averlo
dimostrato". Se la sentenza desse ragione ai ricorrenti andrà a
fare il presidente del porto? "Non c'è niente di concreto e
niente di impossibile, una frase alla Steve Jobs" risponde
Bucci: "Se la sentenza desse ragione ai ricorrenti io vado a
casa, punto. È troppo presto per dire se farei ricorso".
Il ricorso sulla ineleggibilità di Bucci, firmato da 21
elettori genovesi tra i quali l'ex rettore dell'Università Paolo
Comanducci, l'ex procuratore regionale della Corte dei Conti
Ermete Bogetti e l'ex presidente del tribunale Claudio Viazzi,
si basa sull'articolo 60 del Testo unico degli enti locali che
indica i commissari di governo ineleggibili a sindaco,
consigliere comunale e presidente di provincia e consigliere
provinciale o circoscrizionale nel territorio dove svolgono la
funzione.
Bucci è commissario straordinario per la ricostruzione del
ponte Morandi e per i ricorrenti la norma varrebbe anche in
questo caso. Per i difensori di Bucci, invece, la rielezione è
legittima perché l'incarico di commissario straordinario per la
ricostruzione non sarebbe assimilabile a quella di commissario
di Governo.
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