Nel 2021 il maggior numero di
incidenti (6.066, l'84,6% del totale) è avvenuto sulle strade
urbane, con 36 morti (56,3% del totale) e 7.230 feriti (82,5%).
Rispetto al 2020 i sinistri aumentano su tutte le categorie di
strada ma l'incremento maggiore si verifica sulle autostrade
(+58,6%), seguite dalle altre strade (+26,5%) e dalle strade
urbane (+22,8%). Lo si legge nell'annuale report di Istat sulla
incidentalità, nella sezione dedicata alla Liguria.
Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extra-urbane
(3,2 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (1,8 ogni
100). Sulle strade urbane il 15,9% dei sinistri stradali si
verifica vicino agli incroci, percentuale che scende al 3,8%
sulle strade extraurbane. Nello specifico, l'incidentalità
rimane alta lungo la costa e nei capoluoghi di provincia: ancora
in evidenza le criticità dell'Aurelia lungo la quale si registra
il maggior numero di incidenti (197, con 7 decessi e 260
feriti), e delle statali Colle di Tenda, Colle di Cadibona e
Colle di San Bernardo. L'A10 risulta l'autostrada con il maggior
numero di incidenti (195), vittime (5) e feriti (316). Il
maggior numero di incidenti si registra tra maggio e settembre
in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze:
sono stati 3.526 (il 49,2% di quelli avvenuti durante l'anno) in
cui hanno subito lesioni 4.426 persone (50,5%) e 32 sono
decedute (50,0%). L'80% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8
e le 20 ma l'indice di mortalità raggiunge i valori più elevati
nella fascia oraria tra le quattro e le cinque del mattino (6,7
morti ogni 100 incidenti) e tra le 22 e le 23 (4,1 morti ogni
100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera
(0,9). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 39,2%
degli incidenti notturni, il 28,6% delle vittime e il 39,7% dei
feriti. L'indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari
a 1,1 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si
registra il venerdì notte (1,9).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA