La Corte di Appello di Genova ha confermato, oggi, la condanna in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione e all'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici nei confronti di Annamaria Ferrara, 42 anni, ex responsabile della pubblica assistenza Ponente Emergenza di Bordighera (Imperia), accusata di estorsione per avere preteso da un lavoratore metà dello stipendio, ovvero 500 euro, per assumerlo. Il suo difensore, l'avvocato Marco Bosio ha annunciato che attenderà i novanta giorni per il deposito della sentenza, dopodiché ricorrerà in Cassazione.
Dopo aver ottenuto in primo grado la derubricazione del reato, da concussione a estorsione, Bosio vuole infatti dimostrare che, secondo l'attuale giurisprudenza, se la richiesta di denaro avviene prima dell'assunzione e il lavoratore accetta, come in questo caso, non c'è un ingiusto danno, ma al massimo un ingiusto profitto. "Inoltre - dichiara il legale - si tratta di una situazione migliorativa, con la persona che passa dallo stato di disoccupato a quello di dipendente. Il reato, invece, si configurerebbe qualora la richiesta di denaro avvenisse a rapporto di lavoro già avviato, con la minaccia di un licenziamento".
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