Accordo transattivo tra Comune di
Genova e i titolari di due locali della movida del centro
storico che con sentenze del Tar della Liguria avevano ottenuto
di essere risarciti per le chiusure in seguito ad ordinanze
contro rumori e assembramenti. Secondo l'intesa raggiunta tra
l'amministrazione pubblica e i due bar, Il Comune di Genova
rimborsa al 50% le somme liquidate dal Tar con due diverse
sentenze, in cambio della rinuncia a presentare appello al
Consiglio di Stato. Nel giugno 2021 a Direzione Sviluppo del
Commercio aveva sospeso l'attività di ciascuno degli esercizi
per 30 giorni, imponendo per i sei mesi successivi alla
riapertura l'obbligo di chiusura alle ore 21 di ogni giorno. I
due locali avevano poi vinto i rispetti ricorsi al Tar contro il
Comune con sentenze dello scorso aprile. I giudici
amministrativi avevano annullato i provvedimenti impugnati e
condannato l'amministrazione comunale al pagamento di 4.500 euro
per un bar e 7.500 euro per l'altro locale a titolo
risarcitorio. A seguito del confronto con le società ricorrenti,
il Comune ha proposto di rinunciare all'impugnazione delle
sentenze al Consiglio di Stato, a fronte dell'accettazione, da
parte dei due locali, di ricevere il 50% delle somme liquidate
dal Tar Liguria, ossia di 2.250 euro e di 3.750 euro. "Tali
accordi risultano convenienti per l'Amministrazione, in quanto
consentono di conseguire un sensibile risparmio di risorse
pubbliche, sia in punto di spese per l'appello che di versamenti
a titolo risarcitorio -spiega l'atto di transazione predisposto
dalla Direzione Commercio del Comune di Genova - Le transazioni
permettono inoltre di evitare l'ulteriore dispendio di attività
processuali legate all'impugnazione delle sentenze, alleggerendo
il carico di lavoro degli uffici coinvolti dal contenzioso. La
rapida definizione della controversia solleva le finanze
dell'Ente dalla sottoposizione all'alea processuale per un tempo
indefinito".
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