"Ti ricorderemo ragazzo e centravanti
implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da
quell'estate 1984, sei stato il nostro eroe". La Sampdoria
ricorda così Gianluca Vialli. "C'è già chi ti immagina tra Paolo
e Vuja, felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di
rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto. Dicono
che non si sia mai pronti per salutare un compagno di viaggio e,
purtroppo, è davvero così. Il tuo compagno di viaggio - come
avevi deciso di chiamarlo - ti ha fatto scendere dal treno a 58
anni, strappando infame il tuo biglietto per nuovi orizzonti e
traguardi. Un biglietto per la vita che, in fondo, valeva un po'
per tutti i tifosi blucerchiati. Di strada insieme ne abbiamo
fatta parecchia, crescendo e cercando, vincendo e sognando. Sei
arrivato ragazzino, ti salutiamo uomo". Un eroe "forte e
bellissimo, con quel 9 stampato sulla schiena e il tricolore
cucito sul cuore. Condottiero della Sampdoria più forte, in
coppia là davanti con il tuo gemello Bobby Gol. In tre parole:
uno di noi.
Una percezione rimasta tale dopo aver salutato in lacrime Genova
e la Sud. Proprio così: pur alzando trofei in giro per l'Europa
con colori, tute e abiti differenti, Vialli era sampdoriano e i
sampdoriani erano con Gianluca Vialli. Con te, nella vittoria e
nella sconfitta, nella salute e nella malattia. A Berna come a
Göteborg, a Marassi il 19 maggio 1991 come a Wembley un anno e
un giorno più tardi. O come ancora a Wembley ma nel luglio 2021:
c'eravamo tutti in quell'abbraccio al Mancio, in quel pianto a
dirotto che non dimenticheremo mai.
Non dimenticheremo i tuoi 141 goal, le tue rovesciate, le tue
maglie in cashmire, il tuo orecchino, i tuoi capelli biondo
platino. Ci hai dato tanto, ti abbiamo dato tanto: sì, è stato
amore, reciproco, infinito. Un amore che non morirà, oggi, con
te. E perché, nonostante tutto, la nostra bella stagione è
destinata a non finire mai. Continuerà a brillare in quel cielo
cerchiato di blu su cui tu, Luca, hai firmato per sempre. 'Per
chi?'. 'Per noi!'".
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