"Cari confratelli, non siamo dei venditori di illusioni, dei messaggeri di una storia vecchia e patetica, dei poveri uomini che hanno paura di vivere e si rifugiano in favole consolatorie, come ci vogliono far credere.
Non siamo i fuggitivi dalla storia, ma siamo ben radicati nel mondo nella misura in cui le nostre radici sono in cielo". Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova che questa mattina ha celebrato la Messa per i suoi 80 anni.
La celebrazione si è svolta presso il Seminario del Righi.
Presenti alcuni vescovi, tra cui l'attuale arcivescovo di Genova, mons. Marco Tasca, e numerosi sacerdoti, religiosi e religiose. "In questo tempo nel quale vi è una certa contrazione delle vocazioni e del Clero - ha detto il porporato rivolgendosi ai sacerdoti e ai seminaristi presenti - sono convinto che sia racchiusa una triplice grazia. La prima riguarda i Pastori: siamo chiamati noi per primi a riscoprire la bellezza del nostro Sacerdozio. La seconda grazia riguarda il popolo di Dio: anch'esso ha bisogno di riscoprire la preziosità unica del Sacerdote, la grazia della sua presenza. Infine tutti - Clero e Laici - dobbiamo crescere nella fiducia verso il futuro: avere timore per il domani può essere umano, ma può anche esprimere sfiducia verso Cristo".
Da qui la sua esortazione ai propri confratelli nel sacerdozio: "Nelle contraddizioni del nostro tempo - ha proseguito Bagnasco - possiamo sentire dolore, ma non dobbiamo essere tristi, sfiduciati, arresi. Non possiamo rinunciare all'annuncio della verità che è sempre un atto d'amore".
All'inizio della cerimonia, l'arcivescovo Tasca lo ha ringraziato: "Grazie per la forza e il coraggio che sta ancora donando alla Chiesa di Genova, alla Chiesa universale. Il Signore continui a benedirla e a guidarla". Questa sera, alle ore 18, il cardinale Bagnasco celebrerà una seconda Messa presso l'Oratorio di Sant'Antonio Abate alla Marina, il luogo dove iniziò il suo cammino da novello sacerdote.
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