"È quanto meno inopportuna la
candidatura alla presidenza della Regione Lazio dell'attuale
presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Donatella
Bianchi. È evidente che la sua candidatura politica, già in
questa fase, contrasta con l'indispensabile garanzia di
imparzialità propria del presidente di un Ente Parco nazionale,
che deve rimanere super partes nelle posizioni e decisioni
assunte, per il bene del territorio oltre che a garanzia del
ministro dell'Ambiente da cui, di fatto, questo suo incarico
dipende. Per questo avevamo auspicato, così come aveva già più
volte ribadito il presidente Toti, un passo indietro di
Donatella Bianchi dalla presidenza del Parco ma così
evidentemente non è stato". Così l'assessore regionale ligure
all'Ambiente Giacomo Giampedrone replica alle critiche del M5S e
del sindaco di Riomaggiore.
"La possibilità di candidarsi è un diritto costituzionalmente
garantito che certamente rispettiamo, rimarcando tuttavia che
qualora venisse eletta in Lazio, l'incompatibilità politica,
ancorché non giuridica, circa il mantenimento del suo ruolo di
Presidente sarebbe per quanto ci riguarda totale e manifesta"
dice Giampedrone. Circa la posizione della sindaca Pd di
Riomaggiore Pecunia, Giampedrone aggiunge: "Evidentemente da
parte del PD è più forte la paura di perdere totalmente
l'alleanza locale coi Cinque Stelle rispetto alla naturale e
giusta necessità di rivendicare con forza una presidenza
autonoma, competente e indipendente per il bene del Parco e del
territorio delle Cinque Terre o forse trattasi solamente di
provare ad allungare il brodo del doppio ruolo della Bianchi
rispetto alla eventuale nomina di un commissario, che sarebbe
totalmente nella disponibilità dall'attuale governo di centro
destra, ovviamente d'intesa con il Presidente della Regione".
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