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Parco Portofino: CdS boccia Tar Liguria, confini da rifare

Parco Portofino: CdS boccia Tar Liguria, confini da rifare

Sentenza annullata e rinvio al Tar con nuovo contradditorio

GENOVA, 19 gennaio 2023, 15:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   Il Consiglio di Stato ha accolto alcuni ricorsi presentati dal Ministero dell'Ambiente e Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale contro diversi Comuni del Parco di Portofino e ha rinviato nuovamente al Tar della Liguria le questioni legali sui confini provvisori per la creazione del Parco Nazionale di Portofino.

Il CdS ha annullato la sentenza di primo grado del Tar Liguria del 22 marzo 2022 che a sua volta aveva annullato la delimitazione provvisoria del Parco Nazionale di Portofino prevista dal decreto ministeriale del 6 agosto 2021. Tutto rinviato nuovamente al Tar della Liguria, con un nuovo contradditorio tra le parti. 
   "L'annullamento da parte del Consiglio di Stato della Sentenza del Tar Liguria sulla delimitazione provvisoria dei confini del Parco Nazionale di Portofino è una notizia importante. I ritardi e l'inazione della Regione, che è stata inadempiente per anni nell'avvio del nuovo Parco, stanno portando purtroppo ad uno stallo, che però non si può risolvere esclusivamente nelle aule del tribunale e con battaglia di carte bollate" denuncia il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno in Regione Luca Garibaldi. "La Regione - ha aggiunto Garibaldi - riparta dalla proposta condivisa con i Comuni per far nascere la nuova area protetta nazionale, partendo da chi ha già detto di volerne farne parte. C'è una proposta che Anci Liguria aveva avanzato tempo fa e che costituisce una base di partenza condivisa. La Regione invece di sostenere chi non vuole fare il Parco, inizi ad ascoltare chi invece all'interno di quei confini vuole rientrare per dare un'opportunità di tutela ambientale e di crescita sostenibile per tutta la Liguria".

   "Mentre il centrodestra ligure da una parte si straccia le vesti per fermare l'ottima presidente del Parco delle Cinque Terre con pretesti al limite del ridicolo, dall'altro si ostina a osteggiare il Parco nazionale di Portofino. In estrema sintesi: da un lato, si lamenta perché non vuole che si corra il rischio (del tutto infondato, sia chiaro) di rallentare i lavori del Cinque Terre; dall'altro, ingessa la nascita di una realtà nazionale a suon di carte bollate. Bene che il Consiglio di Stato abbia annullato la sentenza del Tar della Liguria" dichiara il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini. "Male però - aggiunge in una nota -, che per colpa della Regione si continui a tenere fermo al palo un Parco che ha enormi potenzialità da un punto di vista ambientale e di sviluppo sostenibile del territorio. La Regione davvero intende continuare a sostenere solo i Comuni che non vogliono farne parte e zittire quelli che invece vogliono entrare nel Parco?". Aggiunge il capogruppo regionale Fabio Tosi: "La destra farebbe bene a non spendere continuamente i soldi dei cittadini in tribunali amministrativi solo per accontentare le proprie miopie politiche. Tenga invece conto del grande volano economico che il Parco porterebbe al territorio. Lo diciamo da anni e lo ribadiamo oggi, visto che qualcuno evidentemente ancora non l'ha capito". "Auspichiamo che l'aver rinviato nuovamente la questione al Tar apra un nuovo capitolo e che il confronto tra le parti porti a un percorso condiviso. Regione non può continuamente ignorare il territorio rimanendo incollata alla sua idea sbagliata di un Parco francobollo", concludono i pentastellati.

   "Per effetto della Sentenza n. 625 del 18 gennaio 2023 della 4° sezione del Consiglio di Stato, che ha annullato la pronuncia del Tar Liguria del marzo 2022, torna in vigore la perimetrazione provvisoria del Parco Nazionale di Portofino, per una superficie complessiva di 5.363 ettari. Conseguentemente, tra l'altro, viene ripristinato il divieto di attività venatoria nella superficie individuata con decreto n. 332 del 6 agosto 2021 del Ministero della Transizione Ecologica" spiega la Lega per l'abolizione della caccia. "La superficie protetta complessivamente , anche con divieto di caccia, passa dai precedenti 1.056 ettari (quelli dell'estensione del parco regionale) ai predetti 5.363 ettari - ha aggiunto la Lac -. Resta lo sdegno per il comportamento pervicacemente ostruzionistico posto in essere sinora dall'Amministrazione Regionale della Liguria, rimasta soccombente nel giudizio amministrativo d'appello".

   "Le tre sentenze relative al Parco di Portofino, depositate oggi in sede giurisdizionale dalla quarta sezione del Consiglio di Stato, riportano indietro di quasi due anni le lancette dell'orologio, annullando la sentenza del TAR della Liguria (favorevole alla Regione e ai Comuni che fecero ricorso), ristabilendo i confini del "parco nazionale" delineati all'inizio dell'estate del 2021 dal Ministero dell'Ambiente (su indicazione dell'ISPRA) e ripristinando la Commissione provvisoria incaricata della definizione delle norme di attuazione e dei confini. In pratica una vittoria anche dell'associazione internazionale 'Amici del Monte di Portofino'" dice in una nota la stessa associazione. Queste ennesime sentenze dovrebbero essere intese, dai Comuni e dalla stessa Regione Liguria, come un invito a non "giocare" a disfare la tela di Penelope del Parco perdendo tempo e, soprattutto, utilizzando invano soldi dei cittadini".

   "Regione Liguria anziché rivolgersi alla magistratura dovrebbe ascoltare il territorio per dar vita ad un Parco Nazionale di Portofino il più ampio possibile e non in versione francobollo per tutelare i cacciatori e chi vuole costruire nuove case" afferma in una nota la consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia. "Ci sono Comuni già pronti ad entrare nel perimetro del nuovo parco che andrebbero ascoltati per partire insieme a loro costruire un ente che noi auspichiamo possa essere il più ampio possibile - spiega Candia -. In tutta Europa le aree parco stanno aumentando perché ci si è resi conto che attraverso la tutela del territorio passa la anche la sua valorizzazione ambientale ed economica. Un Parco Nazionale di Portofino ampio, che coinvolga anche un numero maggiore di Comuni rispetto a quelli che hanno aderito, porterebbe un turismo di qualità, lento e sostenibile, e porterebbe un nuovo sviluppo basato su opportunità di lavoro legate alla protezione e alla valorizzazione del patrimonio ambientale". "Non cogliere queste occasioni, decidendo di non decidere, e affidandosi alla Magistratura e ai vari ricorsi - conclude Selena Candia - dimostra quanto la Regione sia miope e anacronistica, rimanendo legata ad un'idea di sviluppo vecchia almeno di trent'anni".

   In merito alla sentenza del Consiglio di Stato sul Parco Nazionale di Portofino, Regione Liguria osserva che "la pronuncia del Consiglio di Stato si limita ad invitare tutte le parti processuali ad integrare il contraddittorio nei confronti dei componenti del Comitato provvisorio preposto alla gestione provvisoria del Parco Nazionale. La sentenza non entra quindi nel merito della sentenza del Tar Liguria sui confini del Parco nazionale, riportando la decisione sulla materia di nuovo nelle mani del giudice amministrativo ligure e cioè nel giudice del territorio e dei suoi attori". Circa le critiche del Pd e del Movimento Cinque Stelle, Regione Liguria "in entrambi i casi le rimanda al mittente: non è stata Regione ad ignorare il territorio, che, anzi, ha sempre tenuto nella massima considerazione. Al contrario, è stato il ministero a varare un decreto calando dall'alto provvedimenti unilaterali, non condivisi, senza tener conto delle ragioni delle comunità locali. I comuni nell'agosto del 2021 si sono trovati davanti un Parco Nazionale imposto con un decreto ministeriale. Proprio dalla mancanza di ascolto e condivisione del ministero sono partite tutte le vicende giudiziarie. L'auspicio è che le decisioni tornino ad essere nelle mani delle amministrazioni locali a partire dal Comune di Portofino, il cui sindaco è presidente del Parco Naturale Regionale: riteniamo che questo sia l'unico modo per garantire l'interesse della cittadinanza e della protezione e valorizzazione del territorio e della biodiversità". (ANSA)

 

 

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