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Giornalista picchiato: per agenti solo multa

Giornalista picchiato: per agenti solo multa

Con lesioni colpose non è prevista la detenzione

GENOVA, 21 gennaio 2023, 11:02

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Sono stati condannati in appello a una sanzione di 2582 euro i quattro poliziotti del reparto mobile di Genova che il 23 maggio 2019 picchiarono il giornalista de La Repubblica Stefano Origone durante gli scontri tra manifestanti e polizia che in piazza Corvetto in occasione di un comizio di Casapound. Il giornalista, scambiato per un manifestante, era stato ripetutamente colpito con i manganelli anche mentre era a terra e aveva riportato contusioni e alcune fratture alle dita di una mano.
    I quattro agenti, difesi dagli avvocati Paolo Costa, Alessandro Vaccaro e Rachele Destefanis, avevano scelto il rito abbreviato e in primo grado erano stati condannati a 40 giorni di carcere per eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi. La procura aveva chiesto, sia in primo grado che in appello condanne più pesanti giudicando le lesioni "dolose" e non colpose come definite in primo grado. Il procuratore generale aveva chiesto condanne comprese tra gli 8 e i 14 mesi, ma in subordine aveva rilevato che in caso di lesioni colpose il codice prevede che la pena sia solo pecuniaria e non detentiva, sottolinenado l'errore compiuto in primo grado.

Origone, confermata responsabilità agenti

 "L'importante è che sia stata confermata la condanna per lesioni, quindi è stata ribadita la responsabilità degli agenti. La pena commutata in una multa? Preferisco non esprimermi". Così il giornalista de la Repubblica Stefano Origone commenta la sentenza della Corte di appello di
Genova. Visto che il reato di lesioni dolose con cui erano finiti a processo è stato riqualificato dai giudici in lesioni colpose, reato di competenza del giudice di pace che non può comminare pene detentive, la corte d'appello ha condannato gli agenti a una pena pecuniaria.

Disappunto dei giornalisti per multa a agenti

  "Solo una multa per il pestaggio al collega Stefano Origone. La decisione dei giudici della corte di Appello di Genova che trasforma i (già simbolici) 40 giorni di reclusione in una sanzione pecuniaria da 2582 euro per ciascun dei quattro poliziotti che presero a manganellate Stefano
Origone stupisce e inquieta allo stesso tempo". Lo affermano in una nota l'Associazione Ligure Giornalisti e il Gruppo Cronisti Liguri che esprimono "la massima solidarietà possibile al collega ed esprimono forte perplessità sulla decisione dei giudici di secondo grado seppure in attesa delle motivazioni della sentenza. Perché il reato che è stato riconosciuto - eccesso colposo legittimo dell'arma - non interpreta quello che
è realmente successo in piazza. Stefano era in servizio per il suo giornale "La Repubblica", stava raccontando una protesta di piazza contro un comizio dell'estrema destra e si è trovato poco dopo su una barella del pronto soccorso del Galliera con dita fratturate e tumefazioni agli arti perché manganellato da poliziotti del Reparto Mobile. Sempre oggi siamo venuti a conoscenza del fatto che per il tribunale di Genova essere presi a manganellate in piazza non è un fatto di competenza della magistratura ordinaria ma del giudice di pace. Manganellare un giornalista indifeso, anzi, inerme e a terra resta  - venti anni dopo il G8 - una ferita che quanto stabilito in sede processuale  non ha rimarginato"


   

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