Interdizione per un anno dalla presidenza del consiglio dell'ordine dei Commercialisti di Genova per Paolo Ravà oltre che dall'esercizio di imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Matteo Buffoni che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Luca Monteverde e dell'aggiunto Francesco Pinto. Interdizione, sempre per 12 mesi, per l'imprenditore Enrico Vinelli. I due sono indagati in relazione al crac della concessionaria d'auto Autocorsica al vertice della quale era l'imprenditore e alla cui amministrazione sarebbe collegato anche Ravà. A Ravà viene contestato anche il concorso in autoriciclaggio, oltre che fraudolento trasferimento di valori. Il commercialista si dimetterà dalla guida del consiglio giovedì ma potrà continuare a esercitare la professione.
"Emerge con evidenza - scrive il giudice - il concreto pericolo che gli indagati commettano delitti della stessa specie. Ravà e Vinelli hanno posta in essere una serie di operazioni concretamente idonee a rendere difficile l'accertamento della provenienza delittuosa dei "valori originariamente ricompresi nel patrimonio di Autocorsica s.p.a.
e distrarli dalla loro destinazione istituzionale". In base a quanto appurato dalle fiamme gialle sarebbe stato evaso il fisco nel passaggio dalla vecchia concessionaria a una newco. Tra i principali aspetti tecnici finiti sotto la lente degli inquirenti ci sarebbe il mancato riconoscimento del cosiddetto 'avviamento' nel passaggio da una società all'altra, alla ormai decotta concessionaria, elemento che avrebbe innescato anche la corposa evasione fiscale. Nel 2021 a Ravà erano stati sequestrati 500 mila euro, a fronte degli 800 mila euro che cercavano le fiamme gialle. Il sequestro era stato poi confermato anche dal tribunale del Riesame.
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