Lo sfogo in un video per raccontare il lavoro sottopagato e il filmato diventa virale con 2 milioni di visualizzazioni, lo riportano alcuni quotidiani. A parlare è una ingegnera edile di 28 anni che vive a Genova, Ornela Casassa, durante una cena in una trattoria: racconta cosa le è accaduto alla fine del suo tirocinio post laurea. E' lo sfogo con una collega e un atto di accusa.
"Ma io devo vivere con 750 euro? Ma io non mi ci pago l'affitto, io non ci vivo. Per questo ho detto no. 900 euro a partita Iva vuol dire 750 euro nette. Tu stai con mamma e papà che ti possono mantenere e dici a me quei 900 euro non cambiano niente.
Io che sono tua coetanea, laureata tanto e quanto te, assunto nello stesso periodo, io non accetto perché non posso e perché non è giusto. Non stiamo parlando di gente che non ti può pagare, ma di gente che sa che il sistema è così e non ti paga.
Sennò perché quando ho rifiutato mi hanno dato i 1200-1300 euro che ho chiesto? E hanno detto però li diamo anche alla tua collega che è stata assunta insieme a te anche se lei aveva accettato 900 euro. Tu - dice alla collega - che hai il privilegio di poter accettare devi essere la prima a dire di no, altrimenti chi non può rifiutare, è costretto ad abbassare l'asticella. Ecco che cosa deve fare la sinistra, deve smettere di far abbassare l'asticella nel lavoro".
Il video (girato da Lorenzo Ciconte) è stato postato su TikTok dalla consigliera regionale ligure di centrosinistra della lista Sansa, Selena Candia. "Quella di Ornela - dice - è la storia di tanti ragazzi, purtroppo. Una situazione insostenibile e intollerabile visto che con questi stipendi non è pensabile neppure andare a vivere da soli e pagare un affitto, figuriamoci mettere su famiglia e comprare una casa. La politica, soprattutto la sinistra, deve mettere al centro il tema del lavoro, quello che sempre più giovani non trovano e quando lo trovano è spesso pagato una miseria come nel caso di Ornela".
"Ora riconosciuto il mio lavoro"
"Ora sono felice, da quasi due anni collaboro con uno studio che riconosce molto bene il mio lavoro. E' quello che conta". Così Ornela Casassa, la giovane ingegnera edile che in un video aveva denunciato una storia di lavoro sottopagata racconta all'ANSA la sua attuale realtà professionale. "Quel video è stato girato una settimana fa, ma le mie frasi si riferivano a un episodio che era avvenuto quasi due anni prima. Con quello studio non collaboro più e in quello attuale mi trovo molto bene". Casassa sui social, dopo che il video è divenuto virale, ha avuto grande solidarietà e in molti hanno condiviso il suo pensiero. "In tanti mi hanno contattato giovani e meno giovani, colleghi e tanti di altre professioni, anche tanti politici hanno condiviso la mia storia". Nel video fa un chiaro riferimento a cosa dovrebbe fare "la sinistra'" per il lavoro, ma lei non ha tessere di partito e dice "non sono una elettrice del Pd". Ora la sua storia professionale è cambiata. "Collaboro con uno studio nuovo mi occupo di progettazione energetica, non ho una assunzione a tempo indeterminato, ma per mia scelta, collaboro a partita Iva perché voglio fare la libera professionista e vengo pagata il giusto, viene riconosciuto il mio lavoro". Ma di quanto si discosta il giusto rispetto ai 900 euro che le erano stati offerti? "Ho una mia idea, ma non si può generalizzare. Diciamo che come primo impiego nel mio settore una somma di 1500 euro a Genova sarebbe buona, ma non sarebbe sufficiente in una città come Milano, molto piu cara. Ma il punto è che molti datori di lavoro vanno al ribasso con paghe da fame perché c'è la convinzione che offrire un lavoro sia un favore. Se ne approfittano. Io mi ritengo fortunata ora collaboro con chi riconosce il valore del mio lavoro"
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