Una ex badante russa è stata
rinviata a giudizio per abbandono di incapace aggravata dalla
morte dell'assistita, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Il processo è iniziato nei giorni scorsi in Corte d'Assise
davanti al giudice Massimo Cusatti. La donna era stata
denunciata a giugno 2021 dopo che i familiari dell'anziana,
assistiti dall'avvocato Rachele De Stefanis, avevano trovato la
badante completamente ubriaca e l'anziana con lividi e ferite in
faccia, oltre a grande sporcizia e degrado in casa.
A chiedere il processo è stata il pubblico ministero
Gabriella Dotto dopo le indagini della polizia. Secondo quanto
ricostruito, l'anziana - affetta da una grave demenza - era
stata trovata dalle figlie, a letto con lividi sul volto, torace
e spalle. In casa erano state trovate diverse bottiglie di
alcolici a terra, cibo avariato e vetri rotti a terra e la
badante completamente ubriaca. Le parenti avevano così chiamato
la polizia. L'anziana, disidratata e senza cibo da giorni, era
stata portata all'ospedale e poi in una casa di riposo dove era
morta due settimane dopo a causa delle percosse. Quando gli
agenti erano arrivati a casa, la badante (difesa dall'avvocato
Andrea Norese) li aveva aggrediti. Aveva urlato loro che li
avrebbe uccisi. "Voi non sapete chi sono io - aveva gridato ai
poliziotti - io ho cinque case in Russia e ho come avvocato lo
stesso di Berlusconi che è una potenza. Io me ne frego delle
vostre leggi, a me basta una telefonata in Russia e voi siete
morti".
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