Una delle principali opere finanziate dal Pnrr in Italia, la nuova diga del porto di Genova, la cui costruzione è iniziata la settimana scorsa, rischia di "essere completata in 14 anni, costare il doppio del previsto e persino collassare sul fondale marino". Lo denuncia l'ingegnere idraulico e professore universitario Piero Silva durante il dibattito pubblico organizzato al Teatro dell'Archivolto dal coordinamento dei Comitati del Ponente. I comitati hanno invitato tra gli altri il presidente dell'Autorità portuale Signorini e l'assessore comunale Maresca, che non sono però intervenuti.
"I tempi di costruzione saranno attorno ai 14 anni, non certo gli annunciati 3 e mezzo - sostiene Silva -. I costi supereranno i 2 miliardi" rispetto al miliardo e 300 milioni preventivato.
Secondo l'esperto il rischio maggiore è geotecnico perché parte dell'opera supera "il limite oltre il quale la consolidazione del fondale argilloso marino é considerata incontrollabile, quindi non sicura". "La diga così progettata verrebbe fondata su 10-15 metri di strato limo-argilloso inconsistente - stima Silva -. Il progetto prevede una consolidazione con colonne di ghiaia, ma esse non sono fattibili a profondità superiori a 35 metri".
L'attuale progetto prevede di arrivare a 50 metri.
Seconda Silva "la nuova diga avrebbe un'utilità modesta comportando un +10% di traffico contenitori", circa 300 mila teu in più all'anno movimentati nell'area portuale antistante il centro abitato di Genova Sampierdarena. "L'unica parte del porto che beneficerà della diga ammonta a 1.700 metri lineari di banchina da ponte Etiopia a calata Bettolo - evidenzia l'ingegnere -. Il nuovo canale non potrà essere utilizzato dalle grandi navi da crociera e porta contenitori dirette a Calata Sanità. La diga sarà quindi inutile per tutte le grandi navi del Porto Antico".
Silva mette sul tavolo due alternative su un fondale più basso: "la prima a una profondità fino a 20 metri offrirebbe un diametro di 700 metri per la manovra delle navi, la seconda a 30 metri offrirebbe un diametro di 800 metri. La seconda ipotesi consentirebbe di utilizzare il lato interno della nuova diga per il traffico di rinfuse liquide".
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