Il caso dell'impianto di
gestione anaerobica di biogas di Vezzano Ligure (La Spezia),
finisce sotto la lente del Parlamento europeo. La protesta
organizzata dagli amministratori locali per chiedere di fermare
la costruzione dell'impianto situato, a loro dire, in una zona a
forte rischio idrogeologico trova l'appoggio dell'Eurocamera che
chiede di far ulteriore luce sulla vicenda.
Durante l'audizione della commissione petizioni Paola Sisti,
sindaco di Santo Stefano Magra, ha sottolineato "come
dall'alluvione del 2011, che ha travolto la Liguria, la Regione
non ha provveduto ad aggiornare il piano per il rischio
idrogeologico. Pertanto l'attuale piano permette la
realizzazione di un impianto pericoloso in un area che ora è a
forte rischio idrogeologico". La sindaca si è detta "sconcertata
che a nessun livello si colga la pericolosità di un progetto che
tra l'altro non è più quello approvato con la gara d'appalto a
causa delle continue modifiche che hanno aumentato la struttura
e la capienza dell'impianto". Stando alla sindaca il progetto
attuale ha ricevuto l'approvazione per 40 milioni provenienti
dal Pnrr nonostante sia sostanzialmente un altro progetto
rispetto a quello che vinse l'appalto e non rispecchi più i
vincoli ambientali richiesti dai fondi Ue.
A difesa dei ricorrenti è intervenuto anche il capogruppo del
Pd all'Eurocamera Brando Benifei che ha chiesto, "vista
l'attualità della questione del rischio idrogeologico", di
mantenere aperta le petizione. Richiesta spalleggiata anche
dall'eurodeputata del M5S, Maria Angela Danzì che ha
sottolineato come "ci si trovi oggi con una gara d'appalto
finanziata da fondi Ue per un'opera che doveva essere un'altra e
che doveva costare un terzo in meno".
La commissione Petizioni ha approvato la richiesta di
mantenere aperto il fascicolo e chiederà ulteriori delucidazione
alla Commissione Ue ed alle autorità italiane.
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