Tre anni e mezzo di reclusione per
i manager di Tirreno Power ad esclusione dell'ex membro del CdA
Jacques Hugé per il quale è stata chiesta l'assoluzione. Sono le
richieste del pubblico ministero Elisa Milocco al processo per
disastro ambientale e sanitario, secondo l'accusa causato dai
fumi della centrale a carbone di Vado Ligure. Il processo era
cominciato il 31 gennaio 2019, come conseguenza del sequestro,
avvenuto nel 2014 dei gruppi a carbone della centrale elettrica.
A giudizio 26 persone manager ed ex manager dell'azienda.
Nella sua requisitoria il pm Elisa Milocco ha puntato il
dito contro i mancati investimenti di Tirreno Power per limitare
l'inquinamento (mancata copertura del carbonile) e il
posizionamento del sistema di monitoraggio delle emissioni sui
camini della centrale. Secondo l'accusa i fumi emessi dai gruppi
a carbone avrebbero aumentato l'inquinamento e la mortalità dei
residenti: "Tirreno Power gestiva un'attività pericolosa - ha
detto - Non bastano una autorizzazione e sostenere che
l'attività non superava i limiti di legge, l'inquinamento andava
ridotto il più possibile. Il gestore ha ignorato gli studi e i
segni di allarme sollevati dagli enti locali". Secondo Milocco
l'attività era finalizzata "a massimizzare i profitti e a
contenere i costi. Questo è dimostrato dalla quantità di
anidride solforosa prodotta, dalla mancata copertura del
carbonile e dalla distribuzione di ingenti somme tra i soci (ben
428 milioni dal 2004 al 2009) privando la società di risorse.
Fino al 2013 Tirreno Power ha sfruttato i gruppi a carbone
sapendo che erano inquinanti perché obsoleti".
L'azienda si è difesa con studi che dimostravano l'assenza di
nesso tra attività e malattie. Un consulente di parte
sottolineò che solo il 2% del totale dell'inquinamente
atmosferico a Vado era dovuto alle polveri prodotte dai gruppi a
carbone della centrale. Ma il pm aveva parlato di eccesso di
mortalità e elencato numeri: 298 ricoveri di bambini per
patologie respiratorie tra gennaio 2005 e dicembre 2010, 2.161
ricoveri di adulti per malattie cardiovascolari e respiratorie
tra gennaio 2005 e dicembre 2010, 657 morti per malattie
cardiovascolari e respiratorie da gennaio 2000 a dicembre 2007.
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