Lavorare sotto un capannone esposto al sole tutto il giorno, per giunta alla catena di montaggio e con una temperatura di oltre 30 gradi non si può.
Per questo, i lavoratori della Hi Lex di Chiavari, azienda che costruisce componenti per auto, hanno chiesto all'azienda di prolungare l'accensione dell'aria condizionata oltre le 19, visto che l'ultimo turno di lavoro che inizia alle 14 finisce alle 22. L'azienda ha risposto di no, perché l'aria condizionata consuma energia e l'energia costa, così i lavoratori sono scesi in sciopero.
"Al rifiuto categorico della direzione aziendale, la rsu unitariamente, ha deciso di proclamare uno sciopero di un'ora a fine turno di lavoro già ieri. Sciopero che è proseguito oggi con le stesse modalità", spiegano.
"Fate conto - ha detto Paolo Davini della Fiom Tigullio - che si lavora a linee di montaggio chiuse dove l'operaio ha davanti lastre di plexiglass e che il capannone ha solo due porte dalle quali però non entra un refolo d'aria. Il capannone si scalda e quando viene spenta l'aria condizionata l'ambiente diventa rovente. Si tratterebbe solo di lasciarla accesa fino a fine turno e per pochi giorni ancora, visto che ad agosto la fabbrica chiude".
La Fiom "stigmatizza il comportamento della direzione aziendale che - si legge nella nota - risulta incomprensibile, e che stride pesantemente con l'immagine di modernità che la stessa tende spesso a divulgare e promuovere. Basta con gli atteggiamenti ottocenteschi nelle catene di montaggio".
Hi Lex, in capannone ventole, pretesto proroga aria condizionata
La richiesta di proroga di accensione dell'aria condizionata da parte dei sindacati "è una richiesta ritenuta ingiustificata che provocherebbe uno spreco inutile di energia ed emissioni immotivate, in piena antitesi con il processo di sostenibilità e di riduzione degli sprechi avviato". Lo si legge in una nota di Hi Lex in risposta allo sciopero di un'ora a fine turno indetto dal sindacato. "In ogni caso l'azienda, a fronte di tale domanda, si era resa disponibile a fare delle verifiche congiunte" con i sindacati "al fine di avere un riscontro oggettivo ed eventualmente considerare ulteriori cambiamenti nella pianificazione dell'accensione dell'aria condizionata, ma la proposta è stata inspiegabilmente rifiutata. Da qui la decisione dell'azienda di mantenere gli attuali orari". Attualmente, prosegue la nota "all'interno dello stabilimento, è in funzione un impianto di condizionamento e deumidificazione dell'aria di ultima generazione. Nelle ultime settimane, viste le precedenti richieste dei sindacati, la società ha più volte modificato l'orario di funzionamento e la temperatura, passando dall'accensione programmata dalle 10 alle 18 (impostata a 27 gradi) all'orario attuale che va dalle 9 alle 19 (con temperatura a 26 gradi). Vengono utilizzati in aggiunta nuovi ventilatori da pavimento e pale a tetto a supporto dell'aria condizionata, che rimangono attivi anche fuori dalle fasce di funzionamento dell'impianto principale. Vogliamo precisare che da un punto di vista normativo, l'unico riferimento è dato dall'Inail che si limita a consigliare, nel periodo estivo, di mantenere la differenza tra temperatura interna ed esterna non superiore ai 7 gradi, soglia che in Hi-Lex viene ampiamente rispettata su tutti i turni di lavoro. In azienda - conclude la nota - non si registrano disagi o malori e la direzione aziendale, come sempre, ha agito nel pieno interesse di tutti i lavoratori. Chi ci accusa di atteggiamenti vessatori in catena di montaggio lo fa solo a fini strumentali. Siamo aperti al dialogo e al confronto, ma non possiamo assecondare richieste pretestuose".
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