"Basta tir, vogliamo il nostro
ospedale": è il cartello di protesta affisso da un gruppo di
manifestanti a Genova sulla collina degli Erzelli davanti
all'area dove dovrebbe sorgere il primo centro nazionale di
medicina computazionale e tecnologica finanziato in parte dal
Pnrr. I lavori del 'progetto bandiera' previsto da un accordo
tra Regione Liguria e Governo nel 2022 non sono ancora iniziati.
"Oggi siamo saliti agli Erzelli per ribadire un concetto
preciso: abbiamo tutti diritto alla salute e alla cura. Insieme
agli abitanti della zona, abbiamo appeso un nuovo cartello, al
posto di quello sparito, per ribadire che lì vogliamo l'ospedale
del Ponente di Genova, non un parcheggio per i tir - denuncia la
consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia -. Il
nuovo ospedale di Erzelli servirà oltre 330 mila persone:
parliamo del ponente genovese, della Valle Stura, della Valle
Scrivia e della Val Polcevera, zone che sommate contano più
della metà degli abitanti di Genova. Le persone che vivono in
questa vasta area oggi sono costrette a spostarsi chilometri
fino al Villa Scassi di Sampierdarena o al San Martino per
usufruire di un servizio sanitario adeguato, andando ad
affollare i pronto soccorso".
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